Volontariato e psicologia

Gli aspetti psicologici che spingono una persona a donarsi agli altri con il volontariato.

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Come si inquadra e che caratteristiche possiede una persona che trova il tempo in questa società frenetica di aiutare il prossimo?
Sono tantissime le forme di volontariato e per fortuna sono anche tantissime le persone che dedicano del tempo agli altri senza pretendere nulla in cambio.

Cosa spinge e quali sono le motivazioni di tale scelta? Diciamo che sono sempre scelte molto complesse, multifattoriali, consce e inconsce, di natura religiosa, personale, legate a esperienze vissute o che stiamo vivendo.

Nelle ricerche psicologiche che si sono occupate dell’argomento il modello più conosciuto che individua sei classi di motivazioni al volontariato è quello “funzionalista” di Snyder e collaboratori:

  • valori personali (values): esprime la presenza di interesse umanitario per gli altri.
  • comprensione (understanding): permette di mettere in pratica abilità, capacità e conoscenze che altrimenti rimarrebbero inespresse.
  • valori sociali (social): permette relazioni significative con gli altri.
  • carriera (career): permette di avere vantaggi per la propria carriera.
  • protezione (protection): protegge l’Io dai sensi di colpa per essere più fortunato di altri o per sviare l’attenzione dai problemi personali.
  • miglioramento (enhancement): vengono utilizzate le risorse positive dell’Io per accrescere la fiducia in sè stessi e l’autostima.

Sono solo giovani o anche persone anziane che si dedicano al volontariato? Possiamo affermare che accanto ai giovani negli ultimi anni vediamo un incremento anche delle persone non più giovani magari già in pensione che avendo molto tempo a loro disposizione lo mettono a servizio degli altri; è un gesto bellissimo e soprattutto parlando con gli stessi volontari quello che emerge da tutti è la stessa cosa: fare del bene ed essere d’aiuto ai meno fortunati (es. malati, disabili, anziani non autosufficienti, associazioni per i poveri, ecc) ti garantisce un ritorno dello stesso bene in maniera superiore.

dott.ssa Sara Ronchi

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