Tutti contro gli Psicologi. Ed i docenti di Scienze della …

Ci sarà bisogno di un altro mese, due nuovi gruppi di lavoro ed un Senato Accademico straordinario (il 15 febbraio) per battezzare la nuova Università di Firenze, quella della versione Gelmini. E per trovare una nuova “casa” ai 27 docenti di Scienze della Formazione. Magari in condominio con gli psicologi, che però non ne vogliono proprio sapere. Rancori storici che riemergono e che rallentano la ridefinizione delle strutture dipartimentali volute dalla riforma, che tra le tante novità vede la scomparsa delle Facoltà con trasferimento di competenze ai Dipartimenti.

Cambiare tutto affinché nulla cambi? Non proprio. Almeno non per tutti. Alcune (ex) Facoltà escono praticamente integre dal processo di riforma, con i propri docenti suddivisi semplicemente nei vari dipartimenti – prima competenti solo in materia “Ricerca” e non “Didattica” – che in principio facevano capo alla Facoltà. Ma considerando che l’Ateneo ha deciso di fissare a 50 il numero minimo di docenti per la composizione di ogni dipartimento, alcune (ex) Facoltà – a malincuore – sono costrette a trovare casa in altri (nuovi) Dipartimenti.

È il caso dei docenti di Scienze della Formazione e di Psicologia, oggetto principale al tavolo (delle trattative) del Senato Accademico di mercoledì, che ha visto il rettore Alberto Tesi presentare la bozza di costituzione dei nuovi dipartimenti: 21 quelli proposti, per diciotto dei quali è stata anche già individuata la denominazione. Proposte che tali sono rimaste, perché ad animare una seduta che avrebbe potuto sancire se non l’approvazione, almeno la benedizione – in vista del prossimo Senato – dell’ “Università versione Gelmini” ci ha pensato il Preside di Psicologia, il prof. Andrea Smorti.

Nessun dipartimento “casa comune” con Scienze della Formazione (come era prevedibile). Ma neppure entrata in blocco (come era invece auspicabile) in quello che sarebbe dovuto essere il terzo dipartimento dell’Area Biomedica, che coinvolge docenti di Farmacia, Neurologia, Psichiatria. L’idea dei docenti di Psicologia – divisi al proprio interno tra tendenze umanistiche e scientifiche, ma compatti nelle scelte – sarebbe dare vita ad un quarto dipartimento, sempre all’interno dell’Area biomedica, che possa avere le caratteristiche di “Studi sulla Salute”.

Una proposta contro la quale il Senato ha fatto blocco, bocciandola e sollevando dure critiche nei confronti del Preside Smorti, che nelle votazioni si è astenuto. Fatto sta che al fine di ultimare la struttura dipartimentale di Ateneo, il Senato Accademico ha approvato la costituzione di due gruppi di lavoro con il compito di studiare la fattibilità di un quarto Dipartimento dell’area biomedica e di un Dipartimento che coinvolga alcuni settori di Psicologia assieme a quelli di Scienze della Formazione. Che restano sempre alla ricerca di una “casa”, sospesi tra i rifiuti degli Psicologi, le porte chiuse di Lettere e Filosofia e l’insufficienza dei numeri per un proprio Dipartimento.

Gaetano Cervone

 

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Scritto da Gaetano Cervone
il 18 gennaio 2012. Sotto la categoria Attualità, LA GIORNATA, PRIMO PIANO, Università.
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