PSICOLOGIA.CURARE LA DEPRESSIONE COL GIARDINAGGIO

PSICOLOGIA.CURARE LA DEPRESSIONE COL GIARDINAGGIO

Che la presenza del verde nell’ambiente attorno a noi faccia bene a tutti (tanto dal punto di vista fisico quanto psicologico) credo che sia fuori discussione; ma la cosa positiva è che risulta utile anche nella cura della depressione, dei disturbi da stress post-traumatico o per le persone che hanno a che fare con problemi di dipendenza da sostanze stupefacenti.
E’ la scienza stessa a confermarlo: accostare alle tradizionali cure per queste malattie psichiche la pratica del giardinaggio potrebbe avere i suoi risvolti positivi non solo per la singola persona, ma anche per il Sistema Sanitario, da un punto di vista economico.
Il dottor Thompson – colui che ha sottolineato questo aspetto della cura col giardinaggio - ricorda come sia ormai noto che la sola vista di un bel giardino possa favorire e migliorare i tempi di recupero in presenza di questo tipo di patologie (ma non solo, è chiaro, anche in persone sane).
Per non parlare del fatto che, grazie a questa attività, le persone più anziane possono fare attività fisica, tenersi in movimento, senza affaticarsi in maniera eccessiva.
Tornando al “problema” della depressione, il presupposto da cui parte l’idea di “utilizzare” questo hobby per aiutare le persone affette da questa malattia, è in fondo abbastanza semplice: se è vero – e lo è - che chi ne soffre si sente spesso inerte, inutile, privo di stimoli e interessi, è anche vero che il giardinaggio (ma seguendo questa logica, potremmo sostituirvi altre attività di questo genere) potrebbe costituire una buona alternativa per queste persone, perché offrirebbe loro la sensazione di avere uno “scopo”, un impegno che li faccia sentire utili e ne aumenti motivazioni e interessi.

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A livello scientifico, si parla di ortoterapia, in inglese Horticultural Therapy (“terapia assistita dalle piante” o “riabilitazione attraverso la natura”).
E’ un tipo di terapia che è nata negli U.S.A. (anche se prende le mosse dalla cultura orientale) e comprende appunto il giardinaggio in gruppo, il prendersi cura di piante e fiori e coltivando frutta e verdura.
L’avere a che fare con “qualcosa di vivente” incrementa il senso di responsabilità e autostima, oltre che la socializzazione; del resto, la diffusione e l’efficacia di terapie non farmacologiche è sempre più vasta (pet therapy, clownterapia, ippoterapia, musicoterapia…).
L’ortoterapia viene per questa ragione inserita sempre più di frequente in progetti terapeutici di strutture socio-assistenziali, quali gli ospedali e i centri day-care di assistenza e servizi per disabili (fisici, sensoriali e psichici), anziani, bambini in età prescolare.

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