Manuale di psicologia del fumetto

Psicologia e fumetti non sempre sono andati (e vanno d’accordo). Non serve andare lontano per avere esempi di demonizzazione del mezzo, tacciato di avere una cattiva influenza sulle menti “deboli” (e quanto è successo con Batman poche settimane fa ne è una dimostrazione; si preferisce puntare il dito verso l’emulazione del personaggio immaginario piuttosto che affrontare il problema alla base, socialmente più complesso).
Fortunatamente esistono molti esempi di psicologi e/o professionisti apparentemente estranei all’ambiente fumettistico che, in mancanza di una disciplina specifica, studiano il mezzo correlandolo al proprio settore d’appartenenza.

Marco Minelli, con questo “Manuale di Psicologia del fumetto – Eroi di carta e lettori appassionati” cerca di fornire agli addetti ai lavori, agli studenti o ai semplici appassionati uno studio che, partendo dalla storia del fumetto del novecento, individua i generi narrativi di base, affronta brevemente le metodologie d’uso del fumetto come strumento di ricerca in psicologia (fornendo anche esempi di esperienze in tal senso) e, infine, approfondisce i temi trattati in un trittico di capitoli che descrivono i meccanismi di difesa che si attivano durante la lettura, per poi analizzare le tipologie di personaggi presenti nel fumetto identificando i tratti della personalità prevalenti e, dopo un intero capitolo dedicato all’analisi del Dylan Dog di Tiziano Sclavi, termina parlando del linguaggio iconico utilizzato dal medium fumettistico per la rappresentazione dell’attività onirica.

Il pregio maggiore del volume di Minelli è il suo voler essere un’introduzione all’argomento, fornendo una buona base metodologica per utilizzare il fumetto in ambito di ricerca psicologica. I riferimenti bibliografici utilizzati dall’autore per il suo testo comprendono numerosi titoli, ma il libro usato come riferimento principale è “Psicologia del Fumetto” scritto nel 1975 da Antonio Imbasciati e Carlo Castelli che, di fatto, è la base dell’intera opera.

E qui sta il difetto maggiore del volume: nel ricostruire la storia del fumetto in Italia, l'autore usa il testo del '75 cercando di aggiornarne la classificazione, ma il processo si ferma alla situazione del mercato di venti anni fa (il dubbio è che il libro sia stato scritto allora e solo oggi pubblicato), con una conseguente lista di categorie, e dei lettori tipo, che rimane datata.

Marco Minelli afferma più volte nel suo libro che l’analisi psicologica del fumetto è importante poiché esso può essere considerato come uno specchio della società in un determinato momento storico. Secondo quest’affermazione tutto il libro affronta efficacemente quello che erano la società e i lettori italiani all’inizio degli anni ’90; ma, da allora, molte cose sono cambiate a livello sociale e, soprattutto, nel mondo del fumetto italiano.
Affrontare oggi una ricerca che abbia il mercato fumettistico come base, senza citare in maniera adeguata il fenomeno manga (e questo è solo l’esempio più grande) non solo è riduttivo, ma rischia di falsare completamente il risultato di tale ricerca.

Il libro di Minelli, quindi, è molto valido per chi conosce il mezzo e la situazione del mercato attuale (ovvero le testate ora a disposizione della massa), avendo modo di colmare le lacune intrinseche del volume; in questa maniera si può utilizzare in modo interessante il metodo suggerito dall’autore.
Se però ci si basa esclusivamente sulle informazioni fornite dal libro e sui testi da esso suggeriti, allora ci si troverà con l’avere in mano una ricerca che, di fatto, sarà inutile o falsata.

Questo “Manuale di Psicologia del fumetto – Eroi di carta e lettori appassionati” resta, quindi, un agile e molto interessante volume che ha molte frecce al suo arco e saprà appassionare gli addetti ai lavori di entrambi i campi, facendo venir voglia di approfondire gli argomenti affrontati.
Così com’è, però, rischia di non servire bene chi, basandosi solo sulle nozioni del volume, voglia affrontare una ricerca di carattere psicologico che vada ad analizzare i lettori di fumetti odierni.

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