La Impacciatore a Fiorenzuola: "Soffrirò tantissimo, non …

Piacenza
domenica 25 marzo 2012

Sabrina Impacciatore

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“E’ un personaggio che indaga in profondità la psicologia femminile, che parla a tutti noi della vita e della nostra paura ancestrale di non essere amati”. Nonostante lo spettacolo “E’ stato così” – storia della confessione di un omicidio tra coniugi -  che porterà in scena domenica (dalle 21) al teatro Verdi di Fiorenzuola, Sabrina Impacciatore non ce la fa proprio a risultare seriosa o altera. Nell’intervista rilasciata ai nostri microfoni, infatti, le fragilità e il coraggio del personaggio sono sembrate fondersi con la dolcezza e la simpatia dell’attrice romana, così da riuscire a rappresentare in un'unica persona tutte le variegate sfaccettature del mondo al femminile.

Sabrina Impacciatore, che i più ricorderanno in svariati personaggi comici in tv, da qualche tempo ha però dimostrato le sue ottime doti di attrice, al cinema e ora a teatro.

Da Domenica In a Macao, passando per pellicole fortunatissime come Baciami ancora o il kolossal La passione di Cristo, Sabrina Impacciatore  oggi si mette in gioco con questo “pugno nello stomaco” come lo ha definito lei stessa, senza perdere quella leggerezza e delicatezza che la caratterizzano. “Venite e non lasciatemi da sola che soffro tantissimo su quella sedia maledetta, statemi vicini. E sono sicura che non ve ne pentirete”. E’ questo il messaggio che ha voluto lanciare ai nostri microfoni. Come non farsi sedurre dal candore di Sabrina Impacciatore?

DETTAGLI SULLO SPETTACOLO

La stagione di prosa del teatro Verdi prosegue domenica 25 marzo (ore 21) con lo spettacolo “E’ stato così”.

Sabrina Impacciatore, diretta da Valerio Binasco, porterà in scena i sentimenti, le passioni, le speranze di una donna sola destinata a smarrire inesorabilmente la propria esistenza, e racconta la storia di un amore disperato e geloso, una confessione dettata dalla dolorosa lucidità di una moglie che per anni ha sopportato la relazione extraconiugale del marito.

Natalia Ginzburg è per me tra i più importanti scrittori italiani – commenta il regista che già ha messo in scena dell’autrice Ti ho sposato per allegria e L’intervista -. Il suo scrivere ‘semplice’ e musicale arriva a toccare corde emotive fortissime, eppure la sua immaginazione poetica non è attratta dall’eccezionalità. È la grandezza della sua poesia a restituire grandezza umana a ‘piccoli’ personaggi, li consola di qualcosa che si potrebbe anche chiamare ‘il destino’. In questo modo le sue storie riguardano tutti noi”.

È stato così, pubblicato nel 1947, dopo la morte del marito Leone Ginzburg, torturato e ucciso per motivi politici e razziali nel carcere di Regina Coeli - è un ‘quasi esordio’ per la Ginzburg; il suo primo libro firmato. Ed è un romanzo dotato di una misteriosa cupa musicalità: “La sua protagonista senza nome - ancora con le parole di Binasco - è capace di attraversare tutta la sua tragedia con voce asciutta e dura, e tuttavia con un’ironia struggente e magicamente femminile”. Un testo che non richiede effetti speciali (che per necessità di prendere forma vede la collaborazione produttiva di Pierfrancesco Pisani, Parmaconcerti, Teatro della Tosse e Infinito srl), solo la sensibilità di una grande attrice e un regista che sappia far risuonare quelle corde sottili.

Per gli aperitivi culturali, domenica 25 marzo (ore 18, ingresso libero) al ridotto del teatro Verdi si terrà la presentazione di “Giallo matrigna”, con l’autore Silvio Raffo intervistato da Giuseppe Armani.

Il tema-base di "Giallo matrigna" è la perdita della memoria, un topos già presente in grandi mystery del passato: il protagonista è uno scrittore affermato che, il giorno della presentazione del suo ultimo libro (la biografia di una cantante non famosa ma molto particolare come personaggio) si accorge di aver cancellato dalla memoria le ultime ventiquattro ore. In questo lasso di tempo è stato compiuto un delitto. La vittima è proprio la cantante, Nita Landis.

Per informazioni e l’acquisto dei biglietti è possibile contattare l’ufficio del teatro “G. Verdi” (presso l’ex Macello, Largo Gabrielli, 2 – 29017 Fiorenzuola d’Arda), aperto dal martedì al sabato dalle ore 10 alle ore 12.30. Tel. 0523/985253 begin_of_the_skype_highlighting              0523/985253      end_of_the_skype_highlighting; fax 0523/982680; teatroverdi@comune.fiorenzuola.pc.it.

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