Università, errori e scambio di testÈ già battaglia a colpi di ricorsi

ROMA, 6 SETTEMBRE 2013 - TRA PASTICCI e irregolarità, martedì scorso si è consumata la seconda giornata dei contestati test di accesso alle facoltà a numero chiuso. All’università La Sapienza di Roma si è verificato uno scambio di plichi, con la consegna dei test di Psicologia ai candidati per Biologia, mentre a Parma è stata annullata la prova, dopo avere verificato la presenza di errori nei test per le Professioni sanitarie. La nuova data sarà fissata «a breve» con decreto ministeriale. Il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ieri in visita all’università di Genova, si è detta «dispiaciuta che ci siano stati alcuni disguidi». Ma «mi sembra che nella maggioranza dei casi — ha aggiunto — si siano svolti correttamente». E ha annunciato di avere firmato un decreto che prevede, per l’anno accademico 2013-2014, l’assegnazione di borse di studio per studenti fuori sede.

MARTEDÌ mattina, ai 1.676 candidati ai test di Biologia a La Sapienza, in lizza per 350 posti, è stato consegnato il plico con i test per il corso di laurea in Psicologia, che si stava svolgendo contemporaneamente, nello stesso edificio. Dopo un iniziale sconcerto, gli studenti hanno capito che qualcosa non andava e lo hanno segnalato ai commissari d’esame. Verificato l’errore, i test sono stati ritirati e sostituiti con quelli giusti. «Si è trattato di un disguido di qualche minuto. In ogni caso, i minuti persi sono stati recuperati e nessuno è stato penalizzato», hanno minimizzato dal Rettorato della Sapienza. Ma il Codacons annuncia per questo episodio un esposto alla Procura della Repubblica della capitale, mentre un altro esposto lo presenterà — fa sapere — alla Corte dei Conti, per quanto avvenuto a Parma.

ALLA PROVA per accedere ai corsi di Ostetricia, Logopedia, Ortottica e altri mestieri paramedici, erano presenti 1.312 candidati. «La prova è stata annullata dalla commissione d’esame, d’intesa con il consorzio Cineca, a causa di errori riscontrati nelle domande predisposte dal consorzio stesso», ha comunicato l’università di Parma. L’Unione degli universitari annuncia un ricorso al Tar per chiedere il risarcimento per i candidati presenti a Parma, e denuncia altre irregolarità in varie sedi, a cominciare dall’ «obbligo di mettere bene in evidenza sul banco la carta d’identità, così da fare venire meno l’anonimato dello studente». Il ministro Carrozza ha annunciato che verranno assegnate borse di studio di 5mila euro annui (per un totale di 17 milioni), a studenti che si immatricolano in una regione diversa da quella dove risiedono. Tra gli altri requisiti richiesti, il conseguimento della maturità con almeno 95/100. Si calcola che potranno essere attribuite circa un migliaio di borse.

di Beatrice Bertuccioli

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