Una coppia (im)perfetta: suocera e nuora

Da quando sono diventata mamma mi sono iscritta a diversi gruppi di donne su Facebook. Gruppi per condividere esperienze, chiedere consigli, dare libero sfogo alle proprie emozioni, etc.

Facendo attenzione tra i tantissimi argomenti trattati mi accorgo che circolano parecchi messaggi di donne e mamme che lamentano la relazione con la suocera, chiedendo opinioni, empatia, condivisione.

Si va dai classici messaggi "ha sempre da ridire su tutto quello che cucino e mi critica costantemente" a "si mette sempre in mezzo ed ogni occasione è buona per non farmi sentire all'altezza di suo figlio".

Così ho preso da lì l’ispirazione e mi sono documentata di più su questo legame tanto arcaico quanto ancora oscuro e voglio oggi condividerlo con voi.

La complessa relazione tra suocera e nuora è stato l'oggetto di numerosi studi nel campo della psicologia.

Dopo 20 anni di ricerca, la dottoressa Terri Apter, docente di psicologia al Newnham College di Cambridge, ha pubblicato i suoi studi in base ai quali il 60% delle nuore dichiara che la relazione con la suocera è stata, ed è, la causa di profonde tensioni familiari. Per due terzi delle intervistate, le suocere sono profondamente gelose di loro. E le mamme dello sposo che dicono? Altrettanto: quasi il 60% delle suocere confida di sentirsi esclusa e isolata dalla nuora.

Esistono da sempre dei pregiudizi sulle due figure: suocera uguale nemica e rompiscatole, nuora uguale giovane ed incapace. Una gabbia di idee precostruite e tramandate da cui le donne ancora non sanno liberarsi.

La suocera è da sempre protagonista indiscussa di mille barzellette non esattamente benevole sul suo conto. Le nuore dai secoli antichi hanno quasi istintivamente la tendenza a tenerle alla larga. Ma non è sempre colpa delle suocere: a volte sono proprio le giovani spose a non creare le basi per una convivenza pacifica.

Quello che accade tra suocera e nuora è un conflitto tra due facce dell’archetipo femminile: una è la madre che si vede sottratto il figlio, l’altra è la moglie che vuole conquistare il ruolo di prima donna.

E così da un lato c’è una mamma che mossa dalla sua naturale paura di separarsi dal figlio percepisce che qualcuno vorrebbe occupare il suo posto e se ne “difende”, dall’altro lato c’è una moglie che riconosce l’intensità del legame madre-figlio e che teme di non riuscire ad avere col marito un legame altrettanto solido e questo inconsciamente genera tensione, insicurezza, timore.

Paradossalmente sono entrambe mosse dall’amore per una persona e spesso nessuna delle due parti vuole riconoscere o esprime il bisogno di riconoscimento e di rispetto.

E così si crea una prigione. Dove l’unica via d’uscita è: imparare a comunicare. Sì, comunicare, proprio con la suocera. Perché le parole in un clima di tensione hanno sempre un significato nascosto.

Per meglio intenderci: "suo figlio è un gran disordinato!" è come dirle che l’ha abituato male. Oppure: "da quando ti sei sposato sei pallido e dimagrito" quasi a imputare la moglie di non essere all’altezza. Così come: "mia madre prepara le lasagne in un altro modo!" implica uno sfavorevole confronto.

Potrebbero essere infiniti gli esempi, così come potrebbe essere infinita la lista dei motivi per cui suocera e nuora non vanno d’accordo.

Probabilmente si sta una vita ad immaginare un prototipo di nuora perfetta così come quello di suocera perfetta, ma nessuna delle due esiste e se anche si possa avere quella inconscia delusione di non aver soddisfatto le aspettative è bene accettare che si ha entrambe la propria personalità e che non si può naturalmente andare d’accordo su tutto. Bisognerebbe riconoscere a ciascuna il proprio ruolo, imparare e soprattutto accettare che esiste una sostanziale differenza fra l’amore verso un figlio e l’amore verso un partner.

Dott.ssa Florinda Bruccoleri
Psicologa, Psicoterapeuta analista transazionale,
Psiconcologa ed esperta in psicologia forense.
Sito web: www.florindabruccoleri.it

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