Troppe foto, poca memoria

Troppe foto, poca memoria

Autoscatti, video, immagini dei nostri momenti più belli realizzate a profusione con l’aiuto del digitale: l’effetto – paradossalmente – potrebbe essere che la nostra memoria dimentichi proprio quegli attimi immortalati con frenesia.

È la conclusione di uno studio condotto da Maryanne Garry, docente di Psicologia alla Victoria University di Wellington, in Nuova Zelanda. Secondo la scienziata stress e tensione nella realizzazione della foto o del filmato ci impedirebbero non solo di vivere il presente ma anche di tutelarne il ricordo nella nostra memoria. Per di più l’assenza della stampa delle foto porterebbe ad una sorta di 'dematerializzazione' del ricordo stesso.

La Garry – del resto – non è nuova ad indagini relative al rapporto tra nuove tecnologie digitali e cervello e ora sta approfondendo gli effetti della fotografia sui ricordi d’infanzia.

Ma già una precedente ricerca condotta dalla Fairfield University in Connecticut e pubblicata su Psycological Science, aveva rivelato che troppe foto possono impedirci di avere ricordi più dettagliati. In quel caso ad un gruppo di studenti era stato chiesto di visitare un museo e fotografarne le opere esposte. Ebbene, di quelle opere gli studenti, interrogati il giorno dopo, ricordavano soprattutto i particolari di quelle che non avevano ritratto.

E ancora: da uno studio della Harvard University, della University of Wisconsin-Madison e della Columbia University è invece emerso che molte persone sostituiscono i propri ricordi con il web cioè utilizzano la rete come 'una memoria esterna' da interrogare in caso di necessità.

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