Tribunale e psicologi, protocollo per i minorenni

ABRUZZO.  Un protocollo d'intesa tra il Tribunale per i Minorenni d'Abruzzo e l'Ordine degli Psicologi d'Abruzzo per avviare rapporti di concreta collaborazione e promuovere attivita' di formazione congiunta. Quello che e' stato definito come il primo accordo di questo genere in campo nazionale e' stato siglato tra Vittoria Correa, presidente del tribunale, e Tancredi Di Iullo, presidente dell'Ordine. Da tempo il Tribunale ritiene opportuno investire sulla costruzione di un patto sociale, come strumento per contenere e rispondere all'elevato grado di disfunzionalita' sociale del singolo o del gruppo familiare, e condividere una visione rigenerativa, che conduca la persona aiutata a collegare il diritto al sostegno con il proprio dovere di restituire il ricevuto, rigenerandosi come risorsa sociale.
«Appena arrivata all'Aquila - ha raccontato la Correa - ho pensato che fosse estremamente importante che il tribunale si ponesse al servizio del territorio. Insieme alla dottoressa Angrisano abbiamo lavorato per creare una rete che ci aiutasse a utilizzare nel miglior modo possibile le poche risorse a disposizione». «Siamo cosi' arrivati alla firma di questo importantissimo protocollo con l'Ordine degli Psicologi d'Abruzzo, un accordo che e' il primo in Italia e che si occupa di formazione per creare sinergia in un settore multidisciplinare, dove la psicologia ha sicuramente un ruolo importante», fa notare.

Nello specifico, con questo accordo Ordine e Tribunale si impegnano a collaborare per favorire il minore nel suo diritto a crescere ed essere educato nell'ambito della propria famiglia; prevenire l'insorgenza di situazioni di disagio del minore che possano portare al suo ingresso nel sistema penale; riconoscere il valore della comunita' educante come risorsa essenziale sia nell'evitare dell'insorgenza della problematica, sia nelle successive fasi della gestione e del reinserimento del minore o giovane adulto nella comunita'. L'accordo punta inoltre a favorire interventi che possano trasformare il minore portatore del comportamento disadattivo in risorsa per la comunita'; attivare percorsi formativi per psicologi e sperimentare nuove forme di tirocinio professionalizzante per i laureati in psicologia; favorire momenti e spazi di sensibilizzazione.
«Il protocollo - commenta Di Iullo - permette alla psicologia di sviluppare tutte le sue potenzialita' all'interno di un discorso che vede il minore protagonista del suo reinserimento nella comunita'. Inoltre, prevede la costituzione di una cabina di regia che, a partire da Tribunale e dall'Ordine, si allarghi al territorio per attivare ogni iniziativa utile e finalizzata alla costruzione di una rete di collaborazioni con i soggetti istituzionali, associativi e di volontariato, pubblici e privati che intervengono a vario titolo sulle tematiche oggetto dell'intesa».
«Penso che, in un momento di difficolta' economiche di sistema, l'unico modo per utilizzare tutte le risorse possibili sia attraverso la realizzazione di una rete multidisciplinare. All'interno dell'accordo siglato - ha concluso - sono poi previsti momenti di formazione specifica, coadiuvati dalla magistratura, su temi specifici inerenti le problematiche in oggetto».

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