Test di ammissione a Biologia: caos per uno scambio di buste

Può rivelarsi sempre utile conoscere il pensiero di due giganti della psicoanalisi come Freud e Lacan, ma non sembrerebbe di certo fondamentale per superare un test di ammissione a Biologia. Eppure a Roma, lo scorso martedì, 1.600 aspiranti matricole alla facoltà di Scienze Biologiche si sono trovati davanti, con grande stupore, quesiti di psicologia. Perché? E’ molto semplice, si tratta del “classico errore” dello scambio di buste: i test di psicologia sono stati recapitati in due aule sbagliate.

I candidati arrivati tesissimi alla prova, come era normale che fosse, hanno dovuto progressivamente constatare che nel test di ammissione mancavano domande di fisica, chimica o di calcolo vettoriale. I primi quesiti riguardavano l’inconscio e in molti hanno ritenuto che fossero da considerare “cultura generale”. Andando avanti, però, la perplessità ha lasciato il posto al malumore e sono partite le proteste di alcuni ragazzi. I commissari, in un clima surreale, hanno comunque sollecitato i candidati a svolgere la prova: “Voi fatelo non si sa mai”.

Dopo alcuni interminabili minuti, i membri della commissione hanno deciso di superare l’impasse ed hanno incominciato a telefonare per richiedere una sostituzione dei test. Alla fine le domande giuste sono arrivate, ma molti studenti erano entrati nel panico (e non poteva essere altrimenti). La mamma di Giorgia, una delle ragazze che ha partecipato alla selezione, ha fatto sentire la sua voce sdegnata per quanto avvenuto: “Questi ragazzi studiano tutta l'estate e poi si trovano davanti le domande sbagliate. Sarebbe una cosa da ridere se non ci fosse in mezzo il loro futuro”

L’Università Sapienza ci ha tenuto a far sapere alla stampa che un errore può capitare, visto che ogni anno bisogna gestire 30mila studenti e 400 aule. Ciò sarà anche vero, ma non si può non tener conto anche del fatto che i test rappresentano un introito ragguardevole per gli atenei. L' Ateneo richiede una quota di iscrizione di 35 euro e commettere degli errori non è questione da sminuire. Ricordiamo, inoltre, che il prossimo lunedì, presso l’ateneo romano, si preseteranno, per la prova di medicina,  7.101 candidati, che si contenderanno i 909 posti a disposizione. C’è da augurarsi che non si commettano nuovi errori.

Per quanto riguarda le prove di ingresso all’università bisogna segnalare non soltanto episodi di disorganizzazione. Al centro di molte polemiche è la natura stessa della modalità di svolgimento dei test. 
In molti hanno gradito il fatto che non ci si affidi  più solo ai quiz, ma anche ad una valutazione dettata dal curriculum del candidato. Tuttavia a generare perplessità è il fattore di correzione attribuito alla scuola di appartenenza, il percentile del “bonus maturità”. Questo viene conferito dagli istituti superiori in base al puneteggio ottenuto globalmente da tutti gli studenti (più maturati con voti alti più percentili e bonus). In linea di massima, questo meccanismo, permetterà di avere un punto in più a chi si è diplomato con 80 e 10 punti in più a chi si diplomato con 110 e lode.

Altro elemento che ha generato il disappunto di famiglie e studenti è l’aumento del costo medio alla prova di ammissione. In un momento di crisi economica non appare giustificato e per di più limita le opzioni degli studenti. Mentre prima c’era la tendenza a provare l’ingresso in tre-quattro corsi, ora ci si concentra su tentativi più mirati.

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