(AGENPARL) - Roma, 07 nov - La sicurezza stradale è un problema di grande rilevanza sociale con gravi conseguenze per la salute pubblica: è anche – ma non solo - un problema dei tecnici della strada. E’ fondamentalmente un problema dell'individuo e quindi anche di ordine psicologico in quanto dipende da comportamenti, atteggiamenti e consapevolezza dell’ambiente.
Da anni, continua ad affermarsi la cultura della mobilità sostenibile: su questo tema gli psicologi di tutta Europa hanno dimostrato di saper intervenire. Ed è l’Europa stessa a chiedere ai Governi nazionali segnali importanti per ridefinire, da un lato, nuove e più adeguate politiche dei trasporti e, dall’altro, interventi per potenziare il contrasto all'emergenza "stradale".
Recenti studi e ricerche condotti nell’ambito della psicologia del traffico hanno efficacemente consentito di sviluppare, prima, e di realizzare, poi, idonei interventi per ridurre l'incidentalità stradale. Basilari sono l'interazione uomo-macchina così come quella tra gli utenti della strada (automobilisti, pedoni, ciclisti e motociclisti, utilizzatori di mezzi pubblici) e il sistema della mobilità viaria.
Nel traffico si trascorre una quantità assai considerevole di tempo e questo rende indispensabile interiorizzare “conoscenze” psicologiche molto spesso utilizzate in modo scorretto e fatale: dall'expertise nei processi percettivi e attentivi, alla corretta percezione del rischio, alla tolleranza allo stress, alla gestione delle emozioni, alla presa di decisioni; fino all'uso della testimonianza nella ricostruzione degli incidenti, alla gestione delle bad news, all'intervento post-trauma, all'analisi dell'efficacia comunicativa di informazione e prevenzione.
Molti risultati di una recente ricerca empirica consentono di potenziare – attraverso la promozione e lo sviluppo della rete delle istituzioni e dei professionisti che si occupano di sicurezza stradale e che possono costruire insieme percorsi scientificamente validi - gli effetti di interventi già esistenti e di sviluppare nuovi efficaci dispositivi.
Tra i temi più rilevanti, gli strumenti da utilizzare per valutare l’idoneità alla guida sia in persone cui è stata ritirata la patente a seguito di gravi incidenti, dell’uso di sostanze stupefacenti o di gravi patologie organiche, che negli autisti professionisti; la possibilità , inoltre, di una prevenzione per ridurre l’alto tasso di incidenti nei giovani.
Problematiche articolate cui serve dare risposte al momento né semplici né, spesso, univoche. Va ricordato, infatti, che la psicologia del traffico è materia estremamente complessa in quanto presenta risvolti ergonomici e normativi, legali e giuridici, assicurativi, terapeutici, riabilitativi ed Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi educativi. Largamente diffusa all’estero – nell’ambito della psicologia applicata – viene ritenuta avere molte ed interessanti prospettive di sviluppo in un prossimo futuro anche nel nostro Paese.
Sui più diversi aspetti che caratterizzano la cultura e la psicologia della sicurezza stradale il Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi con la collaborazione del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e con l’Aifvs, l’associazione italiana familiari vittime della strada, ha organizzato un convegno di studio previsto per il venerdì 9 novembre (ore 9-12,30), a Roma, presso il Residence Ripetta; previsto l’intervento – oltre che del Presidente della Commissione Trasporti della Camera, Mario Valducci - di rappresentanti delle Forze dell’Ordine, della Scuola, dell’ACI, della Magistratura, oltre che di psicologi e giornalisti.
Lo rende noto il Consiglio Nazionale Ordine Psicologi