Scattone rinuncia alla cattedra, non sarà docente di psicologia

Il polverone alzatosi sulla vicenda nei giorni scorsi ha spinto il protagonista a fare dietrofront: impossibile presentarsi ogni giorno sul posto di lavoro, quando l’Italia intera si è mobilitata per esprimere la sua indignazione.

Naturalmente parliamo di Giovanni Scattone, che ha annunciato di voler rinunciare alla cattedra di psicologia nell’Istituto professionale Einaudi di Roma “per mancanza di serenità”.

L’ex ricercatore universitario, condannato per l’omicidio di Marta Russo, ha scontato la sua pena, ma per l’Italia non è degno di tornare a ricoprire il suo ruolo, soprattutto non come docente di ruolo in una scuola, nonostante faccia già il “precario” da anni.

“La situazione è molto dolorosa e molto triste: Scattone, dopo anni di precariato, ha deciso di fatto di finire in mezzo a una strada per le polemiche che lo hanno travolto. Spero che vivamente ci ripensi. Mi auguro che alle parole positive espresse dal ministro dell’Istruzione seguano quelle di altri e che a questa vicenda si possa trovare una soluzione. In dieci anni di insegnamento come supplente, nessuno si è mai lamentato dei metodi di Scattone. Evidentemente non è bastato”, ha dichiarato per lui il suo avvocato, Giancarlo Viglione.

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