Scattone, il condannato per omicidio insegnerà alle superiori: è …

La professoressa in questione, indignata, ha poi concluso con quese parole: "Per me ha il sapore di una beffa sapere che sarà proprio lui, condannato per l'omicidio colposo di una ragazza, a insegnare ai ragazzi la psicologia, cioè il meccanismo delle emozioni e dell'emotività".

L'ex assistente di Filosofia alla Sapienza di Roma, quasi vent'anni fa fu protagonista dell'omicidio della studentessa Marta Russo.

Come riporta Il Fatto, 18 anni dopo Scattone insegnerà psicologia nell'istituto romano.

Insomma per Scattone lo "sconto pena" potrebbe non finire mai visto che è sempre vivo il ricordo di Marta Russo e della sua tragica uccisione. A suo tempo, infatti, la Suprema Corte non stabilì di applicare la pena accessoria di interdizione all'insegnamento, condizione che, di conseguenza, gli permette oggi di ricoprire il ruolo professionale da lui svolto anche in precedenza. È la seconda volta che la salita in cattedra di Scattone scatena polemiche, visto che nel 2011, lo stesso aveva ottenuto una supplenza al Liceo Cavour, che, (sinistra) ironia della sorte, era anche l'istituto superiore frequentato da Marta Russo. "Una persona condannata in via definitiva per omicidio - ha concluso Marziale - non può e non deve insegnare nulla, soprattutto ai soggetti in età evolutiva".

Per il suo omicidio furono condannati Francesco Scattone e Salvatore Ferraro, entrambi assistenti universitari, il primo a cinque anni e quattro mesi, il secondo a quattro anni di reclusione.

Giovanni Scattone è uno dei docenti precari diventati di ruolo grazie alle assunzioni della Buona Scuola di Matteo Renzi: nel 2012 aveva superato il concorso classificandosi decimo nell'Ufficio Scolastico del Lazio.

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