Psicologia studio credere in angelo custode non rende piu spericolati


Roma, 23 set. (AdnKronos Salute) - Un nonno, una zia, un genitore o semplicemente una presenza senza identita', magari dotata delle classiche ali. Qualsiasi forma si assegni al proprio angelo custode, la sua funzione dovrebbe essere quella di proteggerci. Eppure, uno studio scientifico appositamente organizzato per analizzare le attitudini di chi crede a questa 'risorsa immaginaria' dimostra che queste persone in realta' sono quelle che corrono meno rischi nella propria vita. Pur essendo convinte di avere una 'rete di protezione' speciale. I risultati appaiono sulla rivista 'Sage Open'.

I ricercatori David Etkin, Jelena Ivanova, Susan MacGregor e Alalia Spektor della York University hanno condotto interviste su un campione di 198 persone rilevando che, fra chi crede nell'angelo custode, il 68% assicura che questa convinzione influenza il proprio comportamento. Ma mentre alcuni hanno confessato che questo li rende piu' inclini al pericolo, la maggior parte ha dichiarato di non essere molto tendenti al rischio. Per esempio, quando e' stato chiesto ai partecipanti di giudicare la guida pericolosa in auto, la maggioranza di coloro che non credono all'angelo custode ha affermato che guidare a 20 km/h sopra il limite consentito e' un atteggiamento rischioso a un livello 2, in una scala da 1 a 5. Mentre la maggioranza di coloro che credono in una 'protezione invisibile' assegna un rischio di livello 3. "Puo' essere che le persone che hanno la tendenza a vedere il mondo come potenzialmente pericoloso siano anche i piu' inclini a credere in uno 'spirito guardiano' personale", hanno commentato i ricercatori.

(Adnkronos)

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