Psicologia, questa sconosciuta


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“È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un'altra prospettiva. Anche se può sembrarvi sciocco o assurdo, ci dovete provare”

L'attimo fuggente

 

psicologia-Elisabetta Aiello- Che cos’è la PSICOLOGIA? Letteralmente il termine deriva dal greco psyché (ψυχή) = spirito, anima e da logos (λόγος) = discorso, studio.

 La parola è stata usata per la prima volta nel XVI secolo, l’epoca dei grandi umanisti. È nata per indicare lo “studio dello spirito o dell'anima”, ma il suo significato è mutato e si è evoluto, assumendo il significato generico di “scienza della mente”, adeguandosi alle nuove prospettive e alle moderne metodologie. Ancora oggi, la psicologia si occupa degli stessi argomenti su cui s’interrogavano i grandi filosofi, da Aristotele in avanti (ad es. la percezione che l'uomo ha del mondo, come funziona la memoria, l’intelligenza, il linguaggio, le capacità relazionali, ecc.. ). Dal XIX secolo in poi si inserisce la psicologia  come disciplina strutturata dal metodo scientifico, e le teorie possono sempre di più avvalersi del supporto della ricerca e delle scoperte in campi nuovi e moderni come le neuroscienze.

La psicologia è quindi una disciplina che si basa sulla scienza, ha una grande storia alle spalle e si fonda sul pensiero filosofico dei grandi pensatori, ma, nonostante ciò, siamo nel 2014 ed è ancora diffusa una grande diffidenza nei confronti di questa materia.

Andare dallo psicologo o dallo psicoterapeuta viene frequentemente etichettato come negativo.  Dà l’idea di essere matti, deboli, fragili, incapaci di “farcela da soli”. Si ha il terrore che possa creare dipendenza, che si possa subire una sorta di lavaggio del cervello o che si possano scoprire lati spaventosi di sé stessi. Come se si rischiasse di sconvolgere (in male) la propria esistenza. E questo costituisce un paradosso, in quanto l’obbiettivo finale dello psicologo è esattamente il contrario: aiutare le persone ad essere maggiormente autonome, a sentirsi più libere di scegliere, più sicure di sé stesse, attraverso la sempre maggior consapevolezza di come si funziona e accrescendo la conoscenza di sé.

Chi si rivolge allo psicologo per un supporto o una consultazione, e chi allo psicoterapeuta per intraprendere una psicoterapia, ha un unico fine.. stare meglio. Il concetto di “farcela da soli” ha un senso molto relativo, si dovrebbe riformulare iniziando a dare il giusto valore alla sofferenza emotiva, così come si dà al dolore fisico.

Il risultato che si spera di ottenere, sia come professionisti che come utenti della psicologia, è quello di cambiare qualcosa, passando dall’essere spettatore della propria vita ad attore protagonista nel mondo.

Nei prossimi articoli farò una presentazione delle varie branchie della disciplina così da chiarire maggiormente i concetti qui esposti: dalla psicologia clinica alla neuropsicologia, dalla psicologia dello sport e del lavoro alla criminologia, fino a chiarire la distinzione tra psicologo e psicoterapeuta.

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