Psicologia: ecco perchè un film ci disgusta meno della realtà

Pubblicato il giugno 14th, 2014 da Grazia Musumeci

Perchè ci piace guardare un film dell’orrore ma cambiamo canale davanti alla tragedia della guerra in Siria? Perchè ci eccitiamo davanti a un thriller pieno di scene di uccisioni e di sangue ma magari copriamo il pacchetto delle sigarette che ci mostra un polmone annerito dal fumo? Esiste un doppio modo di percepire l’orrido? E secondo quale criterio?

Hanno provato a spiegarselo -e spiegarcelo- le università americane di Florida Centrale e dell’Indiana, analizzando un gruppo di volontari sottoposti alla visione di diverse scene considerate “disgustose” e che comprendevano sangue, violenza, ma anche rifiuti organici, animali morti ecc. Durante la visione, i ricercatori misuravano la frequenza cardiaca dei partecipanti, le espressioni facciali e l’umidità della pelle. Al termine hanno testato anche la memoria dei partecipanti riguardo le scene visionate e hanno fatto un confronto tra tutti.

A quanto pare il “disgusto” legato a eventi morali e sociali (uccisione, stupro…) cattura subito l’attenzione e aumenta la repulsione ma rimane a lungo fisso nella memoria. Il “disgusto” legato a eventi fisici o naturali (morte di un animale, rifiuti corporei …) faceva molta più impressione ma veniva attenzionato meno e cancellato quasi subito dalla memoria. Cosa significa questo? Significa che in generale ci impressioniamo di tutte le cose “schifose” allo stesso modo, quindi aumentando l’eccitazione (in negativo) e l’attenzione con la differenza che se sappiamo già da subito che una cosa ci disgusta, come nel caso dei rifiuti corporei o come una notizia tragica al telegiornale, la fuggiamo immediatamente. Se invece il disgusto arriva a sorpresa, come accade in un film dove non conosciamo le scene in anticipo, nonostante il desiderio di “fuga” vogliamo restare per conoscere il finale quindi il meccanismo di difesa del disgusto viene mitigato e ci fa tollerare meglio le immagini.

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