Investire non è un gioco né una forma di compensazione per la noia , la disperazione o qualsiasi altro stato d’animo.
Delle tante possibili motivazioni una sola è quella corretta per il professionista: guadagnare , sempre , comunque ed in ogni situazione di mercato , tutto il resto non esiste sono solo inutili elucubrazioni .
Guadagnare è l’obiettivo : ma per l’investitore di successo, anche se può sembrare una contraddizione, il denaro è un mezzo, non un fine, e mai è la chiave di volta della vita .
Se il denaro assume una importanza vitale, la gestione delle inevitabili perdite diviene difficile perché si cade nella disperazione o, a fronte di successi, nella cupidigia .
Viene meno l’attenzione sul processo che è l’attività d’investimento . Il lavoro deve essere inquadrato armoniosamente con tutto il resto della vita dell’individuo .
Se il denaro è il fine della vita e non uno dei mezzi per una vita piena di soddisfazione , difficilmente si resterà sul mercato nel lungo periodo .
L’investitore di successo non focalizza tutta la vita sui profitti , orienta solo l’attività professionale che deve essere inserita in uno schema più ampio di valori .
Se nell’attività d’investimento ci fosse una motivazione diversa dal guadagno, anche marginale , il fine stesso dell’attività sul mercato sarebbe errato e conseguentemente l’analisi dei successi degli insuccessi fallace .
Una volta certi di avere come unica finalità il guadagno , vanno analizzate le reazioni nelle varie situazioni di mercato e d’investimento : come si reagisce ai movimenti del mercato in assenza o presenza di posizioni favorevoli o sfavorevoli .