Psicologia, aumenta l’autolesionismo tra i giovani
Pubblicato il novembre 17th, 2011 da grazia
L’autolesionismo è uno sfogo anomalo di nervosismo, stress o paura che si materializza nel procurarsi una piccola ma intensa sofferenza (un taglio, una puntura, un morso) allo scopo di “punirsi” o di “alienarsi” da situazioni fortemente spiacevoli. Una pratica nascosta e drammatica che aumenta tra i giovanissimi.
L’allarme lo lancia l’Inghilterra ma la conferma viene dall’Australia, dallo stato di Victoria, dove sono stati studiati e seguiti 1802 studenti per un periodo di sedici anni, dalla prima adolescenza all’età adulta. Il fenomeno dell’autolesionismo, praticato in modo particolare con rasoi, coltellini o spilloni, è più diffuso tra le ragazze ma anche i maschi ne sono vittime con sempre più frequenza.
Si tratta di una pratica che, col tempo, tende a risolversi da sola … solitamente entro i 21 anni di età. Purtroppo però per alcuni continua anche dopo e a volte sfocia in comportamenti sociali e sessuali anomali e pericolosi. L’autolesionismo va comunque denunciato e curato, anche se può risolversi da sé. Esso infatti è indice di un forte disagio, di ansia o di depressione e non è raro scoprire dietro tali gesti eventi terribili come violenze in famiglia, abusi sessuali o bullismo. I giovani che sono stati autolesionisti da ragazzini hanno molte più probabilità di morire suicidi, almeno 100 volte in più dei coetanei “normali”.
Tag:ansia, cervello, depressione
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