Piacere, croce o delizia? Ecco perché le donne fingono

Quando parliamo di piacere, o di fingerlo, l'immagine è quasi sempre quella del ristorante in cui Meg Ryan in Harry ti presento Sally finge alla grande. Ma la domanda è: si può passare una vita intera con il proprio compagno senza mai avere un acme del piacere? Si può avere un ottimo rapporto di coppia senza riuscire mai a raggiungerlo? Sempre più coppie vivono il loro rapporto alla "disperata" ricerca del piacere, un traguardo che per molte donne fatica ad essere raggiunto. Se il 10% è impossibilitato per motivi medici a raggiungere il climax, il resto della popolazione femminile, fisiologicamente pronta, si trova ad avere a che fare con blocchi psicologici. "Molto ha a che fare con la nostra cultura delle brave/cattive ragazze", tante si vergognano a lasciarsi andare con il loro partner, anche se dovrebbero sentirsi a loro agio con lui", spiega la psicologa Kimberly Resnick Anderson. (continua dopo la foto)

Se raggiungere l'acme è difficile, molte scelgono di percorrere due vie: procurarselo da sole oppure fingere. Un motivo in più per fingere è quello di far sentire il proprio partner capace di far provare alla propria donna piacere. "Implicitamente molte donne fingono per proteggere i sentimenti del partner e questa è una cosa adorabile", spiega Breanne Fahs della Arizona State University. "Non credo che tutte si sentano necessariamente arrabbiate, ma è una prova d'amore il fatto che loro fingano". Secondo una ricerca condotta su 20 donne, pubblicata sulla rivista Culture, Health Sexuality, 15 ammettono di decidere, ad un certo punto, di fingere e 9 di farlo regolarmente. 

Ma quanto a lungo si può fingere? Prima o poi diventa la verità appare palese agli occhi del partner. Anderson ha incontrato una paziente che ha finto con il marito per 44 anni. E niente è servito a farle cambiare idea: "Non glielo dirò solo per renderlo triste". Così come Alyssum, 26 anni: è stata con il suo fidanzato per tre anni e non ha mai raggiunto il piacere con lui, nonostante da sola ci riuscisse. "Ho deciso di smetterla e di parlarne con lui. Ma non l'ha presa bene", racconta Alyssum. "Ho cercato di spiegargli che non glielo stavo dicendo per farlo stare male, ma che non potevo più fingere. La sua reazione iniziale è stata di shock. Poi ha pensato che la questione potesse essere messa in secondo piano. Era come se mi dicesse: 'Ok, ma tu sembri felice, quindi perché provare a fare diversamente?'". E se il piacere non fosse una priorità? 

 

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