Non sempre bravi a scuola

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Corriere della Sera

Punti di vista

D i solito il problema dell' alunno superdotato emerge quando le sue prestazioni scolastiche risultano superiori alla media. Ma una recente ricerca della Società italiana di psicologia individuale mette in luce un quadro più complesso. Se si adotta come punto di partenza non il risultato raggiunto, ma il potenziale intellettuale del bambino, si evidenzia che a elevate capacità cognitive può corrispondere una forma di disadattamento che deprime anche il profitto. Per cui non esiste una corrispondenza garantita tra quoziente intellettuale e successo scolastico. Se è vero che i più bravi sono i più intelligenti non è sempre vero il contrario. Molto dipende dalla qualità del pensiero. Quello creativo, poco disciplinato, è infatti difficile da riconoscere e valorizzare in una scuola che segue programmi standardizzati negli obiettivi e nei metodi. Spesso i bambini plusdotati rivelano una sfasatura tra maturità cognitiva e affettiva che può ostacolare l' integrazione nella classe e i rapporti con i coetanei. Molto dipende da come i genitori hanno sostenuto, senza enfatizzarle, le loro precoci abilità e da come gli insegnanti sanno armonizzare il lavoro individuale e di gruppo in modo da mettere a disposizione di tutti i talenti di ciascuno. Un patrimonio sociale da non disperdere. RIPRODUZIONE RISERVATA

Vegetti Finzi Silvia

Pagina 10
(10 marzo 2012) - Corriere della Sera

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