Manipolazione mediatica e brainwashing

di Nora Sif Dine Manipolazione mediatica e brainwashing

In questo articolo tratteremo un argomento delicato e per certi versi ignorato da tutti coloro che non hanno una sufficiente cultura per poterne apprendere l’esistenza, o da coloro a cui semplicemente non importa: la manipolazione mediatica e il plagio psicologico.

Quante volte al giorno determinati messaggi vengono trasmessi al nostro cervello, o meglio al nostro inconscio, tramite pubblicità televisive, oggi quasi tutti non riuscirebbero a viverne senza, come fosse la nuova acqua, la nuova aria del pianeta, quante volte ci vengono trasmessi messaggi subliminali e neanche ce ne accorgiamo?

Avete mai considerato il problema?

La prima strategia della manipolazione mediatica è quella della “distrazione”, durante questa fase si tenta di distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione e distrazioni continue e informazioni insignificanti.
La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato senza dargli tempo per pensare. Senza farlo ragionare autonomamente.

Se dovessimo parlare in termini di percentuali solamente il 10% di ciò che udite e guardate alla televisione è rilevante, e di quel 10% metà è falso.

Ci si dimentica spesso che le testate tradizionali, le televisioni sono gestite non da un branco di ignoranti, ma da persone senza scrupoli il cui unico scopo è il profitto. Il consumatore mediocre questo non lo sa, il consumatore mediocre ubbidisce senza porsi domande, acquista tutto ciò di cui non necessita, nè mai necessiterà.

La seconda strategia è: si crea il problema, e poi si offre una soluzione ad essa, questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”.

Si crea una situazione che produrrà una determinata reazione nel pubblico

in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.

Un esempio un po’ delicato che si potrebbe fare, è la fantomatica “lotta al terrorismo”, che altro non sarebbe che un modo per incolpare gli scomodi, poterli incarcerare, interrogare e poi far sparire, con il benestare della società. Inutile fare esempi di persone ordinarie e perfettamente “pulite” incolpate ingiustamente, oppure cercare di farla diventare una plausibile scusa per invadere paesi e stati e porre radici per anni, per combattere il nemico fantasma, quello che mai verrà sconfitto in quanto non esiste, e mentre si è li ci si accaparra qualche risorsa.

Un altro esempio sconosciuto alla popolazione italiana, ma che presto dovrà conoscere è il microchip sottocutaneo: con la scusa delle scomparse dei bambini indurranno intere famiglie a piantarlo nei corpi dei loro figli, così potranno essere ritrovati, poi vi convinceranno che è per il vostro bene, così non sarà solo per la localizzazione, ma conterrà tutti i vostri dati sanitari, identificativi, i vostri denari. Un grande fratello, molto grande.

La strategia della gradualità: per fare accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi. Questo è il modo in cui condizioni socio-economiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.

Nessuno potrà accorgersi di un programma tanto lento, e finirà per accettarlo di giorno in giorno senza nemmeno accorgersene.
La strategia del “differire”:  un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato. Per prima cosa, perché lo sforzo non deve essere fatto immediatamente. Secondo, perché la gente, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. In questo modo si dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento.

State pensando alle tasse?

Rivolgersi al pubblico come fosse costituito da bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e un’ intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente. Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, tanto più si tende ad usare un tono infantile. Perché?

“Se qualcuno si rivolge ad una persona come se questa avesse 12 anni o meno, allora, a causa della suggestionabilità, questa probabilmente tenderà ad una risposta o ad una reazione priva di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno”.
Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione. Sfruttare l’emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell’analisi razionale e, infine, del senso critico dell’individuo. Inoltre, l’uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori o per indurre comportamenti.

Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità. Far si che la gente sia incapace di comprendere le tecniche ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori”.

L’educazione scolastica è un punto abbastanza sensibile, gli argomenti, i temi trattati e la maniera di trattarli sono elementi che vengono accuratamente selezionati. Per creare una gioventù morta, spenta, svogliata e priva di capacità di giudizio la si deve deteriorare dall’inizio. Quanti sono i giovani che oggi leggono testi economici, giuridici, filosofici, scientifici per proprio diletto?Manipolazione mediatica e brainwashing

Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti.

In un periodo che richiede riflessione, intelligenza e arguzia le coscienze sono morte, sepolte.

Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile delle proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e si sente in colpa, cosa che crea a sua volta uno stato di depressione di cui uno degli effetti è l’inibizione ad agire. E senza azione non c’è rivoluzione.

Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Grazie alla biologia, alla neurobiologia e alla psicologia applicata, il “sistema” ha potuto fruire di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia fisicamente che psichicamente. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa.

Canzoncine ripetitive, cartoni animati pedopornografici mascherati da favole per bambini, messaggi subliminali.

L’infanzia di un bambino comincia con i giocattoli, ma a che servono esattamente i giocattoli? Le barbie, le macchinine, i pupazzi fin da tenera età, un anno o due poi a otto anni i game boy, le play station, mezzi arguti per indurre fin dall’infanzia un senso di cieca obbedienza e dipendenza verso il sistema.

Gli stessi che ci manipolano fanno sì che la popolazione venga continuamente divisa in gruppi, sette, formazioni, che li mettano gli uni contro gli altri al fine di distrarli. Chi  è di destra e chi è di sinistra, non sanno forse che destra e sinistra sono due fiumi paralleli che confluiscono in un unico mare?

I grandi del passato, sarebbero nauseati da quello che oggi siamo. Fiori appassiti prima ancora di sbocciare.

Fonti: lista strategie della manipolazione tramite i mass media di Noam Chomsky.

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