Malorni: riscontro positivo nel dibattito su minori e separazioni

TERMOLI. Riscontro positivo ieri pomeriggio per la conferenza organizzata dall'Ordine degli Psicologi del Molise nell'ambito della Settimana del Benessere Psicologico.

I due relatori, il dott. Nicola Malorni, psicologo analista dell'infanzia e adolescenza, e la dott.ssa Annamaria Di Criscio, psicoterapeuta sistemico-familiare, hanno affrontato la problematica delle separazioni coniugali conflittuali suscitando l'interesse di molti operatori intervenuti appartenenti ai servizi territoriali. Tra i presenti anche alcuni avvocati.

Il rischio psicopatologico del minore circuitato nei conflitti di genitori separati è stato approdondito secondo il vertice di osservazione delle relazioni familiari e della psicologia analitica di C.G.Jung. Il confronto tra i due relatori sul tema è risultato da un'integrazione creativa tra due modelli teorico-clinici differenti e comunque caratterizzati da aree di contiguità.

Ne è scaturita una disamina approfondita che ha spaziato dalla dimensione psicologica individuale a quella familiare fino a toccare aspetti del funzionamento psichico istituzionale, compresi i rischi di collusione degli operatori socio-sanitari e giuridici con la conflittualità di coppia.

Può accadere, infatti, hanno affermato i relatori, che a causa della polarizzazione su immagini di carnefice-vittima, genitore buono-genitore cattivo nelle consulenze psicologiche o legali, gli operatori coinvolti contribuiscano ad alimentare le dinamiche conflittuali di queste famiglie e quindi il rischio psicopatologico del minore, che da vittima di "maltrattamenti intrafamiliari" rischia di divenire vittima di "triangolazioni perverse" anche fuori dalla famiglia, ossia nella stanza dei servizi ed aule dei tribunali.

Per scongiurare il rischio iatrogeno di vittimizzazioni secondarie, di natura istituzionale, è necessario approntare protocolli operativi funzionali ad una sana integrazione socio-sanitaria e giuridica. Le buone prassi in materia sono fondate infatti sulla condivisione di strumenti teorici ed operativi che pongano al centro l' "individuo bambino" con le sue relazioni familiari e sociali allargate.    

V/Bem

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