L’anno che verrà

E siamo arrivati al momento dei bilanci e delle promesse, dei resoconti e delle speranze, di tutto ciò che naturalmente e spontaneamente ci sfiora la mente quando ci apprestiamo a fare un passaggio importante come quello di un anno che va via e di uno che prepotentemente corre e ci ritroviamo davanti.

Chissà quanti di voi in questi giorni hanno rivissuto il proprio 2013 che sta chiudendo le porte e sta cedendo lo scettro al suo erede 2014. Quanti ricordi, quanti rimpianti, quante scelte mancate e quante azzeccate, quante aspettative, quante delusioni, quanti giorni sereni e quanti inquieti, quanti successi e quanti fallimenti. E la lista potrebbe protrarsi all’infinito, perché quando si parla di vita e di quotidianità sappiamo bene quanta insoddisfazione regna sovrana nei nostri animi, nonostante spesso abbiamo la serenità e la spensieratezza che ormai sembriamo non sapere cogliere più, sfumandosi impercettibilmente e facendocene rendere conto solo quando stiamo “peggio”. Allora questi giorni di calendario accentuano tutto ciò che viviamo ogni giorno, facendoci fermare quasi d’obbligo a riflettere su ciò che siamo e su ciò che abbiamo, su ciò che vorremmo essere e su ciò che vorremmo avere.

Quanto le nostre aspettative (a volte anche sproporzionate e irrealistiche) non ci permettono di vivere soddisfatti del nostro presente? Ci ritroviamo, spesso, protagonisti di una maratona senza fine all’inseguimento di quel podio che crediamo essere fonte di quella felicità tanto ambita che poi in fondo non ci permetterà mai di fermarci per assaporare quantomeno il momentaneo traguardo raggiunto.

Così viviamo collezionando delusioni, insoddisfazioni e sofferenze psicologiche che continuano ad alimentare pensieri comuni e stereotipi quali ad esempio: "La passione dura poco, poi ci si adatta al partner e alla routine"; "il lavoro perfetto non esiste, bisogna farselo piacere"; "gli amici prima o poi ti deludono, non bisogna farci troppo affidamento"; fino a quel paradosso di saggezza popolare che è "chi si accontenta gode". Se si vive con questi pensieri radicati nell'inconscio e nel "perfettamente conscio", quando poi capita qualcosa di bello veramente, nemmeno lo si riconosce, oppure fa talmente paura che lo si rifugge puntualmente, negandosi l'autentica gioia di vivere (girlpower.it/sos/psicologia).

Forse è questo però il nostro più semplice modo di vivere, forse è quello che conosciamo meglio e sappiamo meglio come starci quando ci siamo dentro, eppure non gioiamo mai, o se lo facciamo lo facciamo raramente e per cose abnormi che spesso fatichiamo per raggiungere, quando invece la quotidianità ci regala piccole dosi di serenità e felicità. Il problema sta nel fatto che non sempre l’essere felici corrisponde col rendercene conto proprio in quel preciso istante.

Certo, non bisogna sottovalutare il fatto che viviamo nell’epoca del perfezionismo e spesso è vivere in funzione dell’essere troppo "perfetti" che rende imperfetta e insoddisfacente la nostra vita. Allora abbiamo due alternative, facili a parole, difficili coi fatti (direte), ma esistenti e realizzabili: intanto porsi degli obiettivi concreti e non troppo lontani, obiettivi che possano darci realmente quella sensazione di godimento quando li raggiungiamo sia pure per ripartire, poiché gli obiettivi sono necessari, danno vitalità, motivo, creano gli stimoli indispensabili per essere dinamici e volitivi, oltre che per essere felici.

E poi, dinnanzi a difficoltà che ci ingabbiano non logoriamoci l’anima rimuginando dannatamente su queste, perché possiamo cambiare strada o quantomeno cambiare i modi per affrontare la strada che ci si apre davanti; o fermarci ed attendere che quel momento passi da sè che non vuol dire passivizzarsi, ma pazientare risparmiando energie e sofferenze psicologiche più grandi di quelle che siamo in quel momento in grado di sopportare. Sembra strano, sembra filosofia, sembrano parole, ma sono realmente tante le cose che possiamo fare affinché la vita non sia solo un compromesso.

BUON ANNO CARI LETTORI, BUON 2014…

Dott.ssa Florinda Bruccoleri
Psicologa, Psicoterapeuta analista transazionale,
Psicooncologa ed esperta in psicologia forense.
Sito web: www.florindabruccoleri.it

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