La Psicologia Infantile nei Videogame

La Psicologia Infantile nei Videogame


La Psicologia Infantile nei Videogame

Anche nel mondo dei videogiochi si parla a volte di cronaca nera e oggi, mentre leggevo la Gazzetta dello Sport come ogni mattina, notavo l’ennesimo dramma. Il caso tratta di un quindicenne che dopo troppe ore passate davanti a un videogame giudicato violento ha ucciso, senza pensarci troppo, la sorellina di undici anni e il fratellino minore, di soli otto. Ovviamente, come succede in questi casi, gli inquirenti hanno subito cercato di dar la colpa al troppo tempo dedicato ai videogame… ma è davvero questo il problema?

Devo chiedervi innanzitutto scusa, purtroppo quando i miei occhi leggono di queste notizie, dove troppo spesso si abusa della parola psicologia nei videogame, il mio cervello non ragiona più e deve sfogarsi in qualche modo. Per giunta, in questo particolare articolo, si fa riferimento anche a un altro caso, che tratta dell’ennesimo bambino (solo otto anni questa volta), che ha deciso di liberarsi della povera nonna, dopo ore e ore passate a giocare davanti Grand Theft Auto V.

Tralasciamo il fatto che il gioco fosse vietato ai minori. Non curiamoci troppo del fatto che la sociopatia è troppe volte alimentata anche dal menefreghismo da parte dei genitori di interagire con il proprio figlio. Soffermiamoci invece sulle parole della psicologa di turno, che come sempre ci spiega che l’abuso dei videogiochi crea uno stato di ipnosi che induce a confondere la realtà con la fantasia, con il rischio che l’aggressività, sollecitata dall’aspetto agonistico del gioco, si scateni nel mondo reale.

Abuso, Sollecitazione dell’Aggressività

Ecco i punti chiave. Ancora una volta quindi, di fronte al rifiuto della società di prendersi cura dei suoi stessi individui, sempre più spesso abbandonati a se stessi, senza tutori validi o quantomeno, una preparazione sociale di base è necessaria per giudicare cosa sia giusto e cosa sia sbagliato.

Ogniqualvolta infatti si legge di questi casi ci si trova davanti all’abbandono del minore davanti a qualcosa che lui stesso non è in grado di comprendere. Sempre più spesso, i genitori preferiscono comprare un videogame ai propri figli, non curandosi delle classificazioni PEGI o ESBR, nate appositamente per guidare l’acquirente (in questo caso il genitore) verso un acquisto oculato e adatto per il soggetto in questione, piuttosto che affidarsi alle cure di un parente fidato o di una babysitter.

Quello che ne risulta è quindi il classico scaricabarile sui nostri videogiochi, sempre più accusati di provocare disturbi durante la crescita dei bambini secondo illustri psicologi esperti della psiche dei minori.

Quando cominceremo ad aprire invece gli occhi e cominciare a comprendere che è l’abbandono dei bambini alle cure di loro stessi il problema? La tv, il computer o la console non sono parcheggi. Anche noi siamo o saremo genitori e ovviamente anche noi siamo stati bambini. Mi sembra che siamo ancora qui e non stiamo uccidendo nessuno mentre leggiamo (o nel mio caso scriviamo) questo articolo.

Il mio appello, come sempre in questi casi, è ai giornalisti e agli psicologi: prendetevela con la società e il menefreghismo in cui ormai navigano i nostri figli, e non con i videogiochi, i quali sono dei semplici oggetti inanimati, per di più dotati di precise indicazioni per l’uso. Grazie.

 



    • A prescindere che i bambini sembrano divtare più tordi ogni anno che passa, è non è la solita cosa del “ai miei tempiii” perchè è si un cambiamento (come è normale che sia) ma radicale, evidente e repentino.
      Ho letto anche di gente che dopo aver visto telefilm/film (esempio dexter/fast furios) hanno ucciso i fratelli e/o si sono appiccicati al primo muro che avevano d’avanti, ma cavolo che mente debole devi avere per farti influenzare così profondamente e con così poco!? Cazzo sto bambino aveva 15 anni dovrebbe avere una personalità alqunanto sviluppata, io ho 19 anni e a 15 anche io giocavo a gta e giochi simili ma non mi influenzavano, ciò che facevo e pensavo rimaneva nel gioco, come era normale che fosse. Bho
      Comunque indubbiamente il troppo stroppia, e forse ad un bambino di 8 anni non dovresti lasciare in mano un gioco come gta ecc, perchè ad una certa età tutto ciò che fai ti influenza, come ogni altra cosa c’è una età più o meno adatta, ed è anche vero che in italia si tende a demonizare i giochi, il chè non è giusto, è una passione e un passa tempo come ogni altro.

      • Dipende dal film.

        Se si tratta di Tom Jerry: the Movie, per esempio, qualunque persona normale reagirebbe con un’esplosione di violenza dopo averlo visto. Bisognerebbe chiamare uno psichiatra se non succede.

    • Il problema non sono i videogames,mangaanime o altro, ma sono le persone deboli di mente.
      Se una persona è debole sui videogames, sarà debole in qualsiasi campo.
      Pensavo che dopo tutti questi anni, la gente l’avesse capito.
      Ma credo di no, poi anche tra noi ci facciamo problemi, figuriamoci i giornali.

    • Sono rimasto sconcertato, come si fa ad avere una mente così debole, come si fa a non distinguere la realtà dalla finzione, nemmeno io, amante degli FPS ecc. (che comunque rimangono totalmente diversi dai GTA co.) a 13 anni non ho una mente così malleabile. Per questo continuo a credere che siano i videogiochi in se, ma da come si viene cresciuti, è come vedere Jerry che taglia la coda a Tom per poi farlo al tuo gatto perché tanto non si fa male e nella prossima scena si ricompone O.O

    • Siamo noi che controlliamo le meccaniche della nostra mente e ne gestiamo le funzioni. Siamo noi che scegliamo chi essere.
      Sicuramente non è per mezzo di un videogioco o un “cappello” che l’incoscienza prende il sopravvento. Può al massimo generarne un infatuazione, una voglia di provare. Ma in fin dei conti è il nostro cervello che impartisce gli ordini, e se siamo troppo deboli per controllarlo, allora bisognerebbe intervenire al più presto con una visita specialistica.

    • Siamo noi che controlliamo le meccaniche della nostra mente e ne gestiamo le funzioni. Siamo noi che scegliamo chi essere.
      Sicuramente non è per mezzo di un videogioco o un “cappello” che l’incoscienza prende il sopravvento. Può al massimo generarne un infatuazione, una voglia di provare. Ma in fin dei conti è il nostro cervello che impartisce gli ordini, e se siamo troppo deboli per controllarlo, allora bisognerebbe intervenire al più presto con una visita specialistica.

    • vi propongo il mio articolo a riguardo, dategli un’occhiata, ho trattato l’argomento da studente di psicologia e da giocatore: http://psychocritic.wordpress.com/2014/07/22/videogiochi-e-violenza/

    • non penso sia il discorso di essere deboli di mente, si ci può entrare nel contesto ma non la fa da padrone in questo ambito. Il fatto è che non c’è più educazione da parte dei genitori. SI parla pur sempre di ragazzini di 13 anni o 15, che devono essere ancora seguiti visto che non hanno ancora raggiunto la maturità di giudicare se una cosa è giusta da fare o meno.

    • Beh io dopo 3 ore di planetside 2 sono effettivamente in uno stato semi ipnotico che mi induce violenza e sproloquio incontrollati. Ho già ricevuto una diffida da mia moglie.

    • Ignoranza ignoranza everywhere… -.-

    • un bambino (qualsiasi indipendentemente da quella che voi chiamate “debolezza di mente”) rimane influenzato da giochi del genere (vedi GTA), se non lo fosse non sarebbero vietati ai minori.

      Il problema è quello riportato da Thessian, genitori di merda e psicologi che sono una delle professioni più ignoranti e sopravvalutate in italia

    • Mah… penso che dipenda da persona a persona.
      Personalmente penso che a parte questi eventi, che non sono più comuni di psicopatici che vanno in giro con coltelli o machete, un grande problema attuale sia come molti bambini/giovani passino in generale troppo tempo sui giochi. E questo tralasciando le altre persone, la famiglia, gli impegni presi, lo studio… e se devono far qualcosa lo fanno con malcuranza. Mi basta vedere mio fratello di 16anni…

    • io gioco al computer da quando avevo 4 anni e ora ne ho 20 partendo con i giochi dell’epoca (red alert 2, e dune 2000), arrivando anche a gta san andreas a 11-12 anni, ma mai un gioco mi ha influenzato in qualcosa = al massimo un pò di nervosismo, ma è normale se non riesci in qualcosa…

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