Intervista a Emmanuella Ameruoso autrice di Desiderare la …

Francavilla al Mare, 23/07/2015 - 13:25
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Emmanuella Ameruoso nel suo volume Desiderare la genitorialità. Il mondo interiorizzato nel disturbo dell’infertilità (Collana Ricerche e Contributi in Psicologia) fornisce uno spunto per un’indagine più specifica sul tema dell’infertilità di coppia ad eziologia psicogena e come manifestazione di esperienze legate allo sviluppo psicosessuale.
Emmanuella Ameruoso è psicologa e psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico, specialista in psicologia clinica, sessuologia e psicologia forense, già giudice onorario del Tribunale di Sorveglianza di
Bari.
È didatta in corsi di formazione clinica e sessuologica in ambito pubblico e privato e collabora con diversi portali web come consulente sessuologo ed editor.
La sua esperienza include la collaborazione professionale con vari consultori nei progetti di educazione alla salute, con associazioni private in qualità di tutore e supervisore di studenti universitari e in attività di sostegno psicologico e cura dell’individuo, della coppia e dell’età dello sviluppo.
Ha svolto per diversi anni il ruolo di Consulente Psicologo presso la Commissione Speciale in materia d’Infanzia e di Minori del

Senato della Repubblica
e nel settore dell’Adozione nazionale presso la Asl di

Roma
.
È autrice di diverse pubblicazioni in ambito sessuologico e criminologico e attualmente svolge attività di consulente tecnico di parte in ambito civile e penale e lavora come libero professionista a

Roma
e Bari.

Incontriamo la Dott.ssa Ameruoso prima della pausa estiva, per analizzare meglio i contenuti di Desiderare la genitorialità.
Parliamo della difficoltà a concepire riscontrata in molte coppie, non legata a patologie identificabili e della possibilità di valutare in questi casi un disturbo dell’infertilità psicogena. (L'intervista completa è sul Blog di Edizioni Psiconline)

D. Perché scrivere questo volume?
R. L’idea di questo libro nasce da una curiosità sorta durante il percorso di studi universitario. Si parlava in maniera abbastanza sporadica dell’infertilità relativa al partner cosa che mi spinse ad approfondirne le cause. Nello specifico, se due partner di una coppia non riuscivano ad avere figli dopo almeno due anni di tentativi falliti si separavano, costituendo un nuovo nucleo familiare, la gravidanza si realizzava. Un po’ come avviene per le coppie che dopo un’adozione riescono ad avere un figlio naturalmente!
Era quindi evidente che proprio la relazione fosse disfunzionale e che la difficoltà a concepire non fosse legata a condizioni mediche identificabili ma a qualcosa che la scienza empirica ha approfondito marginalmente.
L’argomento mi interessò molto e da lì cominciai ad analizzare la tematica in maniera più specifica attraverso la raccolta di materiale bibliografico ed esperienze di coppie che, invece, avendo inseguito la genitorialità con metodi naturali e poi con la PMA, hanno optato per l’adozione. I coniugi intervistati presentavano problematiche d’infertilità primaria e/o secondaria.

D. Quali novità propone?
R. La possibilità di valutare il disturbo dell’infertilità psicogena considerando il nesso di causalità tra la collusione intra relazionale e l’incapacità a procreare permette di intervenire sui fattori predisponenti fornendo alle coppie un nuovo modo di percepire se stessi e il rapporto, contenitore nel quale è riversato, comunque, inconsciamente un insieme di fattori legati alla propria storia personale e al vissuto genitoriale.

D. Cosa s’intende per collusione?
R. La collusione è un patto inconscio che si realizza tra due partner portatori di una propria storia personale. Ognuno affida all’altro parti di sé che non accetta e di cui vorrebbe “disfarsi”. È così che il compagno diventa un “complice” accettando questo “reciproco accordo” e per certi versi disfunzionale.

D. Quali sono gli aspetti collusivi della coppia?
R. Dicks parla proprio di “incastro inconscio” cioè, per usare una metafora, due pezzi dello stesso puzzle che s’intersecano perfettamente e che manifestano di conseguenza un disturbo di cui entrambi gli elementi sono portatori. La collusione si rende palese a livello del genere e del ruolo sessuale nei quali gli adulti s’identificano e pertanto è in essi che va ricercata la causa dell’impedimento alla procreazione.

D. Sono numerose le coppie nelle quali si riscontra un’origine psicologica dell’infertilità?
R. Sì, sono innumerevoli e molte delle quali ricorrono alla fecondazione assistita o all’adozione per realizzare il desiderio di avere un figlio. La componente psicologica ha una rilevanza apprezzabile nella generatività poiché determina a livello fisiologico delle modificazioni ormonali che inducono un’inibizione della fecondità.

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