Il sottosegretario Cardinale: "Linee guida integrabili". Critica …

Schwarzenberg: "Assurdo che si indichi solo l'approccio cognitivo-comportamentale". Carta: "Considerata solo una parte della ricerca nel settore". Perplessità anche sui costi delle terapie proposte, "dai 1000 ai 4000 euro al mese"

ROMA - Le linee guida sull'autismo hanno già sollevato, prima della loro presentazione, un vespaio di polemiche "sono integrabili". Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Adelfio Elio Cardinale durante una audizione sul tema alla Camera in commissione Affari sociali. "Il problema dell'autismo- ha spiegato Cardinale- è complesso dal punto di vista della ricerca e della valenza sociale. Le indicazioni fornite dall'Istituto superiore di sanità sono raccomandazioni e non sono vincolanti. Possono però essere utilizzate come strumento di conoscenza e assistenza da parte

degli operatori. C'è la disponibilità del governo ad approfondire, validare e emendare le linee guida qualora emergano utili per farlo". La scadenza prevista per l'aggiornamento era il 2015, ma lo si può fare "anche prima".

Le parole del sottosegretario arrivano a seguito della valanga di commenti e delle molte posizioni critiche che si sono registrate subito dopo la messa in rete del testo delle Linee guida su 'Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti', on line da oggi. A cominciare da esponenti del mondo scientifico e accademico italiano. Per Tito Livio Schwarzenberg, docente presso l'università La Sapienza e medico chirurgo specialista in pediatria e endocrinologia e malattie del ricambio, le Linee guida sull'autismo "escludono l'approccio più valido". Per Schwarzenberg "il punto principale sull'autismo è la diagnosi, spesso incompleta e imprecisa. Per quanto riguarda il trattamento terapeutico è complesso e va fatto da chi è estremamente preparato e con un approccio prevalentemente psico-terapeutico con tutti gli addentellati di psicomotricità e affettività. Non si può mai mettere un punto fermo alla ricerca, ma per ora questo è l'approccio più ragionevole e più efficace per trattare in maniera intensiva la patologia e con la collaborazione di pediatri e famiglia. È assurdo che la linea guida sull'autismo indichi solo l'approccio cognitivo comportamentale, mentre noi siamo convinti che l'approccio psico-comportamentale sia quello più valido. È difficile mettere un'etichetta a questo tipo di approccio che va dalla musicoterapia alla fisicità. In tutto quello che riguarda la psicologia bisogna essere estremamente flessibili e non protocollari. Esiste il paziente, più e prima della patologia, per cui va cercato l'approccio migliore cercando di essere meno protocollari".

Per quanto riguarda i costi delle terapie cognitivo-comportamentali, "bisognerebbe chiederci quanto il servizio sanitario possa intervenire in questo ambito. Certo, le terapie psicodinamiche ad esempio sono più efficaci, più semplici e più economiche. Dobbiamo cercare di riaprire il dibattito poichè è irragionevole porre dei paletti. Dobbiamo scegliere la strada più semplice e più efficace sapendo pero' che ci può essere un cambiamento di rotta". L'istituto di Ortofonologia "ha presentato in un convegno a novembre dei risultati straordinari. L'IdO ha la possibilità di seguire a lungo e valutare i progressi di un numero considerevoli di bambini coinvolti nello spettro autistico, mentre generalmente- ha concluso il professore- i soggetti con autismo vengono seguiti in modo irregolare".

Per Stefano Carta, professore associato di psicologia dinamica presso l'università degli Studi di Cagliari, "la Linea guida esclude tutti gli approcci che non siano cognitivo comportamentali. Nel documento esiste una forte asimmetria tra la linea guida e le raccomandazioni, poiché in queste ultime i trattamenti cognitivo comportamentali rappresentano il nucleo centrale dando così un messaggio ambiguo e distorto: indica tale approccio come l'unico con risultati convincenti". "Analizzando invece le linee guida - ha proseguito- si può notare che tutti gli approcci descritti sono largamente insoddisfacenti, il documento ne mette chiaramente in rilievo i diversi limiti. Incredibilmente questa linea guida non si interroga sulla ricerca contemporanea, confondendo gli interventi cognitivo comportamentali con le scienze cognitive, che sono una convergenza di discipline che coinvolgono anche il ruolo delle emozioni e che sviluppano approcci fondati sull'affettività".

La critica principale dello psicoterapeuta è che "sebbene il testo dica chiaramente che tutti gli approcci terapeutici siano insoddisfacenti, non tiene poi conto delle recenti ricerche relative alle basi affettive dello sviluppo cognitivo. Il tema delle sintonizzazioni- ha aggiunto Carta- è di base una questione affettivo-emotiva anche se ha una valenza cognitiva. Il fatto che non si menzioni proprio il campo relativo ai vissuti interni del bambino fondato sull'inter-soggettività è un limite enorme. La commissione ha guardato al lampione acceso più vicino, quello cognitivo comportamentale, quando ce ne sono molti altri già potenzialmente accesi".

Sui costi elevati delle cure proposte, che variano dai 1.000 ai 4.000 euro al mese, Carta ha sostenuto di sentirsi "perplesso, perché se questo approccio fosse realmente efficace come ministero cercherei di renderlo molto meno oneroso. Questo è un problema politico ed è inoltre assolutamente ingiustificato. Far pagare tanto un intervento così inquadrato significa lucrare".

Gli studi riproposti nelle linee guida, per il membro della redazione della rivista di 'Psicologia Analiticà, "sembrano efficaci perché fondati su strumenti di tipo quantitativo e parcellizzato, più facili da catalogare scientificamente e molti utili per le ricerche di gruppo ma deficitari sul singolo caso, difficile da analizzare secondo schemi rigidi dove una prospettiva scientifico-statistica ha poco senso". Si tratta, per Carta, "di un problema culturale della comunità scientifica che guarda solo una parte degli studi esistenti innescando poi un circolo vizioso che non prende in considerazione le alternative. Questo è molto scorretto scientificamente". Le ricerche prese in considerazione per stilare il testo "riprendono esclusivamente la letteratura inglese, mentre ci sarebbero molti studi tedeschi davvero interessanti da considerare. Il filone cognitivo comportamentale, di impronta americana molto marcata- ha evidenziato Carta- sviluppa un approccio basato sul condizionamento e sull'addestramento". Ma lo psicologo ha "molti dubbi sul calcare la mano sugli aspetti cognitivi anche di bambini con sindrome autistica grave. Per me- ha sottolineato- è un problema di carattere etico dal momento che lo sviluppo psicologico viene regolato dall'interno ed è solo influenzato dall'esterno. Se esso venisse invece condizionato dall'esterno- ha concluso il docente universitario- ci sarebbe allora il rischio per il bambino di diventare un soggetto adattato".

(25 gennaio 2012)

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