I malati immaginari possono essere curati con la psicologia

Tra tutti i tipi di malati, quelli ipocondriaci (o cosiddetti malati immaginari - perché immaginano di soffrire di malattie che, invece, non hanno) rappresentano un serio problema per la Sanità Pubblica, in termini di costi e di tempo.

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Quante volte dal medico ci siamo trovati di fronte ad almeno una di queste persone che venivano inutilmente ad affollare le sale d’attesa degli studi, a far perdere tempo al medico curante e a farsi prescrivere numerose e costose analisi, oltre che inutili medicinali. In realtà, questi malati, per quanto immaginari, effettivamente non sono persone sane. La loro malattia sta proprio in questo disturbo psichico che li porta a vivere nell’ansia di soffrire di una gravissima malattia. Una convinzione tale da arrivare a procurare loro tutti i sintomi di una malattia vera con ripercussioni negative sulla qualità di vita. Senza parlare del fatto che, spesso, questi pazienti vengono ridicolizzati da chi gli sta vicino, e ciò finisce con il peggiorare il loro stato, in quanto non si vedono creduti e la loro ansia aumenta.

La soluzione arriva dall’Imperial College di Londra, dove un gruppo di ricerca, diretto da Peter Tyler, ha implementato un metodo di cura basato sul metodo “cognitivo -comportamentale“, una psicoterapia usata già, con gran successo, in pazienti ansiosi e/o depressi. Si tratta di far ragionare il soggetto ipocondriaco, facendolo approcciare in modo diverso al suo stato di salute, con comportamenti mirati a far diminuire in lui l’ansia e a saperla gestire mediante tecniche opportune.

In particolar modo, il gruppo di ricercatori ha formato alcuni medici generici (assolutamente non specialisti del campo della psichiatria) perché potessero applicare tale terapia ai propri pazienti. Altri medici, invece, in presenza di ipocondriaci hanno seguito la normale procedura, fatta di rassicurazioni e di assistenza. Nel primo caso i risultati sono stati soddisfacenti: il numero dei pazienti che hanno ridotto la loro ansia verso le malattie si è ridotto del doppio rispetto al numero di pazienti trattati con la “procedura normale“.

Insomma quanto scoperto dai ricercatori londinesi (è pubblicato sulla rivista Lancet), potrà rappresentare una validissima cura a questi particolari pazienti, e contribuire a far diminuire i notevoli costi di inutili accertamenti, in un periodo di continui tagli alla Sanità e di manovre di stabilità.

Il malato immaginario 3

Pensando alla terapia di Tyler, viene in mente il film Il malato immaginario (interpretato da Alberto Sordi) dove la sua fedele serva (la bellissima Laura Antonelli) riesce a farlo guarire, insegnando al ricco padrone ammalato, ad affrontare la vita con coraggio e gioia, accompagnandolo per mano, fuori dal portone del Palazzo, dove si era barricato, per una salutare passeggiata.

Chissà se i ricercati, si sono fatti ispirare dal finale di questa divertentissima commedia italiana per arrivare alle loro autorevoli conclusioni scientifiche!

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