I bambini di montagna: stanno bene nel proprio paese e con gli animali

Lo dice la ricerca “Come stai oggi?” che ha coinvolto 1504 bambini delle vallate cuneesi

al tavolo lo psicologo Marco Marco e il giornalista Rai Alberto Gedda

Vivono bene i bambini nei paesi nelle vallate alpine del Cuneese? Sono più felici dei loro coetanei di città?Non c’è al momento una comparazione, ci sarà al termine di una prossima ricerca, ma certamente sono soddisfatti del luogo in cui abitano e delle abitudini di vita che hanno nell’ambiente che li circonda. Ad affermarlo sono loro stessi, attraverso una poderosa ricerca, importante per dimensione e per essere la prima ad aver indagato il livello di benessere e malessere dei minori delle valli cuneesi e più in generale dei bambini di montagna, meno studiati di quelli delle aree urbane. Nel campione 1.504 minori dai 6 agli 11 anni, che attualmente frequentano la scuola elementare in 22 paesi del territorio, ma anche 3000 genitori e 184 insegnanti.

L’ha condotta Marco Barra, psicologo del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino, con lo scopo di fotografare “ le esigenze principali e i bisogni dei piccoli abitanti di montagna, con la speranza di trasformarli in strategie di intervento in diversi ambiti, sociale, scolastico, sanitario, educativo”.

I dati della ricerca dal titolo “Come stai oggi? – Segnali di vita: indicatori del benessere minorile nelle valli alpine del Cuneese” che è stata effettuata con il sostegno della Fondazione Cr Torino e con il coordinamento della Fondazione Giovanni Goria, nel Progetto Master dei Talenti della Società Civile, in sinergia con gli enti locali l’Asl CN1 nell’ambito dei Peps (Piani profili per la salute) il Consorzio Monviso Solidale, l’Isca, l’Istituto Superiore di Cultura Alpina, il Comune di Saluzzo, l’Uncem Piemonte e numerosi Istituti, sono stati presentati venerdì 16 all’antico palazzo comunale

In media res è entrato subito lo psicologo, dopo gli interventi di saluto di un fitto parterre di rappresentanti degli enti coinvolti, coordinati dal giornalista Alberto Gedda. Il primo livello di analisi ha fatto focus sugli hobby e gli sport, facendoli conoscere dal “vertice osservativo” dei genitori: il 36 per cento di loro ha indicato il nuoto come sport più praticato dai figli, a ruota lo sci, che ha riportato le scelte sportive in un contesto alpino, al terzo il calcio, il tennis è all'ultimo posto.

Nella scelta del tempo libero i determinanti sono legati all’habita: se il 19 per cento si cimenta con i videogiochi, sommando le voci di attività praticate all’aria aperta (occuparsi del giardino e dell’orto di famiglia, passeggiate, stare all’aperto) si arriva al 35 per cento” ha continuato lo psicologo.

La maggior parte dei genitori segnala nel numero di 2 o 3 gli amici del figlio; lo vede altruista e disponibile ad aiutare gli altri, ma manifesta la sua preoccupazione più grande riguardo all’aspetto caratteriale. Su cinque indici di benessere; la sfera comportamentale, emotiva, attentiva, sociale, somatica, valutati sempre dai genitori, una spia di allarme si accende su quella comportamentale “il cui valore supera la soglia normativa così come emerge problematicità nella stessa sfera, dal vertice osservativo degli insegnanti” ha evidenziato Barra con la considerazione della necessità di ulteriori approfondimenti in questo ambito.

Famiglia, scuola, amici, sé stessi, vita: quanto sono soddisfatti i bambini di montagna? Le loro risposte sono uscite dai questionari “Come stai, oggi” (distribuiti ai minori delle classi terze quarte e quinte , 940 in tutto) e dai test grafici “Disegnati Felice” e “Disegnati Triste” . Dicono di essere: soddisfatti della loro famiglia e si trovano bene all’interno del proprio nucleo familiare – ha illustrato il docente - Molto soddisfatti della dimensione amicizia e si divertono quando giocano con i loro amici, si sentono bene e rispettati con i loro pari. In linea con la letteratura della fanciullezza, l’amicizia è determinante per il benessere e la salute dei bambini del campione in esame”-.

E la scuola?. Nonostante dichiarino di non andare a scuola volentieri, sono smascherati da risposte in cui parlano di soddisfazione della classe che frequentano, affermano di sentirsi bene nell’ambiente scolastico e di imparare contenuti interessanti.

“Ai bambini delle vallate piace il paese in cui vivono ( La moda dei punteggi per la dimensione paese è pari a 4) questo sta ad indicare- afferma Barra -  che i minori si sentono bene, al sicuro nel proprio ambiente di vita, che è di loro gradimento. In maniera superiore quelli di undici anni rispetto ai più piccoli”.

Si piacciono: l’autostima, si costruisce nei primi anni, come insegnano questi bambini.

“Dichiarano di stare simpatici a molte persone (questo valore è atteso visto l’elevato grado di soddisfazione dei rapporti amicali) e hanno probabilmente un’autostima elevata, infatti dichiarano di piacersi e di essere soddisfatti di loro stessi”

Cosa li fa star bene e cosa crea loro malessere?

Al proprio benessere concorre  il poter giocare e svolgere attività con i propri amici e lo stare all’aria aperta nei giorni soleggiati e di bel tempo. Fondamentale per il proprio benessere l’avere animali domestici e il poter svolgere con loro diverse attività.

 “Sono felice quando sto con gli animali”, “quando porto a spasso la capretta Meira”, “con i micetti” “quando vado dall’asino” si legge nella descrizione dei loro disegni. Faccina triste invece quando il cane è andato sotto la macchina, quando fa brutto tempo o piove.

“Stanno male per le liti e le discussioni con amici e famigliari - continua l’autore della ricerca - Anche il dolore fisico, viene immediatamente associato al malessere (14%), in linea con la letteratura specifica sul dolore”.

Numerosi interventi hanno sottolineato in chiusura la centralità di questo progetto per una riflessione collettiva e l’opportunità di dialogo sui dati emersi.

Lo studio passa intanto alla seconda fase e come ha annunciato lo psicologo interesserà l’area di Torino e di Cuneo nell’obiettivo di confrontare la mappa alpina e urbana del benessere e malessere dei minori nei rispettivi contesti di vita.

Sono intervenuti il sindaco di Saluzzo Paolo Allemano; Marco Goria vicepresidente dell’omonima Fondazione, Carlo Cerato segretario della stessa, Enrico Ferreri direttore sanitario Asl Cn1; Andrea Gili direttore del distretto sanitario di Saluzzo; Ivana Borsotto e Livio Tesio; presidente e direttore del Consorzio Monviso Solidale; Sergio Beccio, presidente Isca; Cesare Albasi dipartimento psicologia Università di Torino; Leda Zocchi dirigente scolastico, Lido Riba presidente Uncem Piemonte.

Enrico Ferreri direttore sanitario Asl Cn1, lo psicologo Marco Barra, e Andrea Gili direttore distretto sanitario Saluzzo

un disegno della ricerca

un disegno della ricerca

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un disegno della ricerca

un disegno della ricerca

un disegno della ricerca

Vilma Brignone

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