Harry Potter aiuta a ridurre i pregiudizi»

LIBRI E PSICOLOGIA

La ricerca che gira tra i banchi: Leggere
Harry Potter aiuta a ridurre i pregiudizi

Elena Trifiletti dell’Universit di Verona e i risultati di uno studio nelle scuole

VERONA — Se leggi Harry Potter avrai meno pregiudizi. E in calce, fra i cinque autori, c’ anche la firma di Elena Trifiletti, messinese laureatasi a Padova e oggi ricercatrice del dipartimento di Filosofia, Pedagogia e Psicologia dell’Universit di Verona. Lei che gi conosceva i 7 capitoli della saga della scrittrice Joanne Rowling e che da studiosa dei rapporti “intergruppi” si dice affascinata dal potenziale che questi libri offrono per migliorare gli atteggiamenti. Parliamo di uno studio pubblicato sulla rivista internazionale di psicologia sociale Journal of Applied Social Psychology e coordinato dall’Universit di Modena e Reggio Emilia: tema, la riduzione dei pregiudizi; obiettivo, capire se i libri di Harry Potter possono migliorare l’atteggiamento verso categorie spesso discriminate come immigrati, omosessuali o rifugiati. Svolgimento su tre piani: bambini di scuola elementare, studenti delle superiori e universitari. Racconta Trifiletti: Da anni, nel gruppo di cui faccio parte, conduciamo ricerche per identificare strategie di intervento volte alla riduzione del pregiudizio. L’idea, stavolta, nasce da uno studio precedente che indicava come la lettura di libri a tematiche interculturali porti ad atteggiamenti pi positivi verso gli immigrati, a una minore stereotipizzazione e un maggior desiderio di contatto. Tuttavia, spesso i ragazzi trovano questi libri poco interessanti. Si trattava allora di trovare una storia che fosse al tempo stesso avvincente e incentrata sul pregiudizio e la lotta alla disuguaglianza .

Ed ecco Harry Potter: I dati dimostrano che leggere i libri di Harry Potter pu contribuire a migliorare gli atteggiamenti di bambini e adolescenti verso gruppi stigmatizzati, a condizione che il lettore si identifichi con il personaggio principale, condividendone valori e atteggiamenti nei confronti della diversit . Del personaggio di Harry Potter, lo studio ha preso in considerazione solo gli aspetti legati al rapporto con i membri di gruppi stigmatizzati. Harry Potter si schiera dalla parte di chi discriminato, si mette nei suoi panni e lotta con tenacia e coraggio per una societ libera dal pregiudizio e dalla discriminazione. Circa la riduzione del pregiudizio, la sua caratteristica pi importante il coraggio e l’impegno con cui si batte per un mondo pi giusto, in cui tutti possano convivere pacificamente.

E gli adulti? La lettura pu essere positiva anche per loro - assicura Trifiletti - ma in questo caso il pregiudizio si riduce solo tra i lettori che prendono le distanze da Voldemort, il signore del male che sostiene il mito della superiorit della “razza pura”. Per adulti e giovani, comunque, la riduzione del pregiudizio dovuta a un aumento dell’empatia verso i membri dei gruppi stigmatizzati, cio a una maggior comprensione dei loro stati d’animo e condizione. La raccolta dei dati s’ svolta tra Reggio Emilia e Greenwich, in Inghilterra, ma Trifiletti confida che non escludiamo la possibilit di coinvolgere in futuro gli studenti di Verona per proseguire le ricerche. Verona, appunto. La cultura della citt in fatto di pregiudizi? Trifiletti risponde: Credo che la realt veronese rispecchi, per molti aspetti, ci che accade nel resto del Paese. Negli ultimi decenni, i flussi migratori sono aumentati notevolmente e la convivenza tra gruppi culturalmente diversi pu risultare in alcuni casi piuttosto complessa ed essere talvolta accompagnata da resistenze e atteggiamenti negativi. Credo che la psicologia sociale e lo studio dei rapporti intergruppi possano offrire un contributo positivo. La psicologia sociale, i suoi studi e, ovviamente, Harry Potter.

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