Falsa laurea Monica Rizzi, prosciolta dall’accusa

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La falsa laurea inserita nel curriculum presentato per ottenere dalla Provincia l'assegnazione di un programma, e dei mille euro per svilupparlo, non indusse in errore i funzionari del Broletto. Monica Rizzi, che la laurea in psicologia in oggetto non l'ha mai conseguita, va prosciolta perché il fatto non sussiste.

È questa la decisione presa martedì dal giudice dell'udienza preliminare Paolo Mainardi, chiamato dal sostituto procuratore Leonardo Lesti a decidere se rinviare o meno a giudizio l'ex assessore allo Sport della Regione Lombardia, in quota Lega Nord.
In attesa delle motivazioni, per le quali il gup si è preso 60 giorni, pare di poter dire che la contestazione non è dimostrata. La Provincia, sostiene la difesa della Rizzi, assistita dagli avvocati Alessandro Diddi e Valeria Cominotti, scelse l'imputata in virtù non della sua laurea, ma di competenze in materia già dimostrate nel 2004, un anno prima dell'assegnazione del progetto.

Monica Rizzi all'epoca era assessore ai Servizi sociali del Comune di Darfo Boario Terme, e con quella qualifica curò il programma Equal, i luoghi della qualità sociale sul territorio della Valle Camonica. Quel lavoro venne valutato come credenziale per l'attribuzione dell'incarico finito poi sotto la lente degli inquirenti.
Con il proscioglimento di martedì, e l'archiviazione dell'ipotesi di esercizio abusivo della professione, Monica Rizzi chiude con successo il fascicolo. «Non si può non esprimere la soddisfazione per il risultato ottenuto - dichiara Alessandro Diddi, il difensore dell'ex assessore -. Un risultato che restituisce a Monica Rizzi l'onore del quale, per iniziativa di mani maliziose, era stata privata».

pi. pra.

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