Expo 2015: nutrire la mente per star meglio al lavoro

Basta pregiudizi sulla psicologia: non serve soltanto per la cura di malattie mentali ma, per esempio, per districarsi nei labirinti delle nostre personalita' a affrontare le difficolta' della vita con maggiore consapevolezza. Ed Expo 2015 diventa un'occasione ghiotta per raccontarlo in città e nelle periferie. La pensano così all'Ordine degli Psicologi della Lombardia. Che ha pensato di organizzare da qui a ottobre un calendario nutritissimo di eventi dedicati al mestiere dello psicologo.
Mentre nelle periferie, con ExpoZone, ci saranno vetrine mobili di racconto e incontro diretto tra psicologi e pubblico, Fuori Expo è il nome dato a una serie di incontri in varie sedi del centro per presentare la materia, con ospiti di prestigio e in tutti i suoi aspetti (qui trovate tutti gli appuntamenti).

E, visto che siamo su Mybusiness, qui parliamo in particolare di psicologia del lavoro. A ottobre, nella Casa della Psicologia, in piazza Castello 2, è previsto l'incontro dal titolo Lavoro tra resilienza e clinica. Tra i relatori lo psicologo del lavoro Stefano Gheno. A lui chiediamo qualche consigliio per affrontare quest'epoca di incertezza, fatta a volte di un perenne clima di tensione, a volte di superlavoro e, a volte, addirittura di licenziamenti.

Che cosa possiamo fare per vivere al meglio questa situazione?
"Prima cosa: bisogna essere consapevoli che questo stato di incertezza non e' piu' congiunturale ma e' ormai diventato strutturale. Bisogna dotarsi quindi di nuove competenze per affrontarlo. La piu' importante e' certamente la resilienza".
Che cos'e' esattamente la resilienza, professore?
"E' la capacita' di non soccombere, anzi di reagire in modo positivo, di fronte a eventi sfavorevoli".

E si tratta di una dote personale o di una competenza che possiamo acquisire?
"Se fino a qualche tempo fa la si considerava in prevalenza una dote caratteriale, ora la psicologia la mette nel novero di quelle capacita' che si possono coltivare e nutrire".

Come?
"Sviluppando un pensiero ottimistico operativo".

E cioe'?
"Concentrando i nostri sforzi su cio' che effettivamente possiamo modificare nel nostro lavoro (e non sui fatti che dipendono dalla volonta' di altri). Questo comportamento nel tempo ha l'effetto di incrementare il self empowerment. E' questo "senso di potere" che ti fa sentire capace di agire, reagire e incidere sul tuo vissuto, di sentiri quindi attore del tuo destino".
Non sempre e' facile?
"Non lo e'. Ma per sviluppare queste doti bisogna saper leggere gli accadimenti non come frutto di una casualita' di cui siamo fruitori passivi, ma come dotati di un senso, di una logica di causa-effetto dentro la quale ciascuno di noi puo' avere un ruolo".

E che cosa possiamo fare, se temiamo che questo stress, questo perenne stato di tensione stia generando in noi situazioni patologiche?
"Lo stress entro certi limiti, ormai lo sappiamo, e' positivo: favorisce addirittura lo sviluppo delle nostre potenzialita'. Ma quando supera i limiti, diventa patogenico. Dobbiamo sorvegliare i nostri sintomi che non vanno mai sottovalutati. I primi? Difficolta' di concentrazione, irritabilita', insonnia... Gia' alle prime avvisaglie meglio non dirsi "passera'" ma prendersi un pausa, trovare la propria strada per allentare la tensione. Quando poi si passa ai sintomi fisici come dolori posturali, affanno e cardiopatie, meglio rivolgersi a un medico o a uno psicologo".

Leave a Reply