Emozioni: cosa sono?

Emozioni: un mondo da scoprire

Le emozioni sono degli stati fisici e mentali caratterizzati da modificazioni psicofisiche, associate a stimoli interni o esterni, naturali o appresi.

Ma cosa scatena queste reazioni? Quali sono le emozioni principali? E perché è importante conoscerle?

Fin dai primi giorni di vita l'essere umano prova delle emozioni e alcune espressioni, come il pianto, per esempio, sono l'unica modalità per comunicare uno stato fisico e umorale.
L'emotività si lega ad una serie di fenomeni psicologici come il carattere, l'umore, la personalità, tanto che le scienze umane definiscono l'emozione come uno stato complesso di sentimenti che prendono forma attraverso il corpo e la psiche, influenzando pensieri e comportamenti.


Le teorie sulle emozioni
Vi sono tre teorie principali che spiegano le emozioni:

  1. teorie fisiologiche, che sostengono che le risposte dentro il nostro corpo attivano le emozioni
  2. teorie neurologiche, le quali suggeriscono che le attività cerebrali portano a risposte emotive
  3. teorie cognitive, secondo le quali sono i pensieri a originare le emozioni.

Studi recenti hanno anche fatto una mappatura delle emozioni, trovando una corrispondenza fisica per ogni emozione.

Quando incominciamo a provare emozioni?
Studi neuropsicologici sostengono che vi siano due tipi di emozioni, quelle fondamentali e quelle complesse.
Le prime sono dette anche emozioni primarie, perché iniziano a manifestarsi nei primi giorni di vita e sono comuni a molte specie animali: sono la paura, l'amore e l'ira. Entro i primi cinque anni, poi, si sviluppano anche le altre emozioni primarie: la rabbia, la tristezza, la gioia, la sorpresa, l'attesa, il disgusto e l'accettazione.
Mano a mano che le persone crescono e interagiscono socialmente si formano le emozioni complesse, o secondarie: l'invidia, l'allegria, la vergogna, l'ansia, la rassegnazione, la gelosia, la speranza, l'offesa, il rimorso e la delusione.

L'importanza delle emozioni
Non si può vivere senza provare emozioni, ed è molto importante che fin da piccoli ci venga insegnata l'importanza di esprimere questi stati d'animo in maniera corretta. Mai condannare un bambino perché prova un dato sentimento, ma aiutarlo a capire il suo stato d'animo e insegnargli a giocare con le sue emozioni.
Anche gli adulti dovrebbero riuscire, senza vergognarsi, a dare voce alle proprie emozioni; solo così si evitano disturbi dell'umore e aggressività repressa.


Il prezzo di una vita emozionale non gestita

Non saper gestire le proprie emozioni ha un caro prezzo: infelicità, ansia e disperazione, oltre che lo sviluppo di numerosi disturbi psicosomatici. E non solo, perché le persone che non sono in grado di riconoscere ed elaborare i propri stati emozionali molto spesso comunicano l'odio e la rabbia in maniera distruttiva verso sé o gli altri. Basti pensare ai comportamenti autolesionistici o ai numerosi episodi di delinquenza o bullismo giovanile.
Per questo motivo è importante insegnare fin da piccoli a descrivere, parlare e comunicare i propri stati emotivi e non a soffocare o reprimere quello che si ha dentro

Leave a Reply