Emozionarsi con il cibo: la felicità a portata di snack

La felicità passa- anche- attraverso il cibo; la psicologia da bar ci ha abituati ad associare le abbuffate ai momenti di dispiacere come se il binomio emozioni negative e cibo a volontà fosse  inscindibile.

Abbiamo mai riflettuto sull’abitudine di festeggiare i momenti di piacere andando al ristorante o i compleanni mangiando una torta con panna e crema?

Per la prima volta questa domanda è stata posta da un gruppo di ricercatori della Utrecht University che, dopo aver condotto tre tipologie di test su studenti universitari non obesi, sono arrivati alla determinazione per cui il consumo di snack non salutari è legato molto più ad emozioni positive rispetto a quelle negative; i risultati, pubblicati sulla rivista Appetite, danno uno scossone alle convinzioni della psicologia classica sostenute fin ora e sovvertono quello che è diventato un luogo comune: affogare la tristezza nel cibo.

Ma attenzione: “poiché oggi il cibo è facilmente disponibile e siamo sempre meno portati ad utilizzarlo solo per soddisfare le nostre esigenze biologiche, bisogna fare in modo di non “gestire” le nostre emozioni attraverso il cibo. La riposta a quello che proviamo non deve necessariamente passare dal frigorifero” avverte Alessandra Mauri, psicologa e psicoterapeuta all’ Unità malattie metaboliche e nutrizione clinica dell’Ulls di Treviso.

 

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