E’ Natale! Psicologia del dono e del regalo

Il Natale si avvicina e lo stress da shopping natalizio pure! Nessuno può esimersi dal pensiero del regalo: bambini, genitori, nonni, parenti vari, amici e fidanzati… Ma perché è così difficile scegliere quello giusto?

Riflettiamo sul gesto: regalare e donare non sono la stessa cosa.

Il regalo appartiene alla sfera delle convenienze personali o sociali ed è spesso un dare calcolato, per opportunismo. Così inteso assomiglia ad una “mercanzia” e lega le persone da un contratto del tipo “ti do questo perché tu mi dai o darai quest’altro”. In base all’intenzione, più o meno consapevole sottesa al gesto, il regalo può essere “egoista” quando il piacere è per se stessi più che per l’altro, “narcisistico” quando viene fatto per apparire o compiacere all’altro, “sostitutivo” quando compensa una carenza nel rapporto affettivo e infine “espiatorio” quando ci si deve far perdonare qualcosa.

Il dono, invece, è un gesto per dimostrare affetto, calore, e non attende contropartita, se non in termini di relazione affettiva. Si basa su una condivisione profonda e diventa così il simbolo di ciò che ci lega all’altro. Quando doniamo, ciò che ci preme è che la persona che lo riceverà oltre a gradirlo si ricordi che è nostro. In questo senso il dono porta con sé un’impronta personale di chi dona e allo stesso tempo il riconoscimento del ricevente (desideri, gusti ecc.) e del legame tra loro.

Per questo è così difficile scegliere il dono più adatto: perché deve soddisfare i desideri di due persone contemporaneamente.

Ma, senza prendere posizioni troppo estreme, possiamo sostenere che regalare è sempre un investimento (di tempo, energie, economico) e che, sia quando ha connotazione di “dono” che di “contratto”, è pur sempre un’espressione umana dell’entrare in relazione con gli altri.

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