È arrivata l’estate

Con la fine della scuola, torna l'esigenza di tenere occupati bambini e ragazzi che restano in città. Magari organizzando valide alternative ai centri estivi, con l'aiuto di nonni, pensionati e studenti di Angela Dassisti

Finalmente, tanto attesa è arrivata l’estate e con essa la fine della scuola. Per alcuni studenti questo traguardo è stato appena raggiunto, per i più piccoli e tutti gli altri è rimandato di qualche altro giorno. Tuttavia, con il caldo e la bella stagione arriva anche la necessità di attività per i ragazzi, mentre i genitori lavorano, per un periodo piuttosto lungo.

Negli ultimi anni la scuola si è attrezzata con campi estivi e i centri sportivi o le associazioni sono sicuramente un’alternativa valida, ma per coloro che non hanno la possibilità in questo momento di sborsare altro denaro, cosa accade? L’anno scolastico appena concluso, infatti, è stato caratterizzato dalla presenza di massicce sovvenzioni da parte delle famiglie per le attività extrascolastiche, le mense ed in alcuni casi per garantire la presenza del materiale necessario alla didattica. Per alcuni nuclei familiari utilizzare altre risorse può non essere così semplice.

Ma allora che fare? La caratteristica saliente dell’essere umano è proprio quella di riuscire a trovare alternative valide nel momento di bisogno, di individuare una soluzione possibile per raggiungere un obiettivo lontano. Tanto più complesso, desiderato e lontano sarà l’obiettivo, maggiori saranno gli sforzi e le risorse impegnate. Zii, nonni, pensionati e studenti che hanno bisogno di fare esperienza potrebbero essere i candidati più adatti per organizzare dei supporti alternativi ai centri estivi durante l’estate.

Dove? Le città hanno parchi e zone verdi che si prestano a cacce al tesoro, picnic, giochi all’aperto, per cui a meno che non ci siano giornate di pioggia sarebbero dei luoghi ideali per far stare bambini e ragazzi a contatto con la natura. Nelle ore più calde, che potrebbero essere un problema, si potrebbe chiedere l’utilizzo di spazi parrocchiali o dei locali degli oratori spesso inutilizzati nelle prime ore del pomeriggio, piuttosto che le piazzette virtuali dei centri commerciali, che sono anche climatizzate o le librerie per ragazzi attrezzate.

Come? Sarebbe auspicabile riuscire a mettere insieme le idee e la freschezza dei giovani e l’esperienza delle persone più adulte. Ci sono tanti insegnanti che almeno nei primi due mesi di vacanza sono liberi e potrebbero essere disponibili e solidali per organizzare attività estive; tante persone sole che sarebbero felici di essere coinvolte in iniziative volte alla percezione della propria utilità sociale. Conoscere il proprio quartiere potrebbe diventare una risorsa. Giardinaggio nelle fioriere incolte del proprio condominio o del parchetto, imparare a fare bricolage e riparare le proprie biciclette, ridipingere piccoli spazi o oggetti trascurati, manipolare pasta per la pizza e i biscotti invece che il pongo per i più piccoli, dipingere i sassi trovati per strada, fare mosaici con tappi o bottoni.

Tantissime sono le idee che si potrebbero realizzare se si riuscisse a reclutare un gruppo di persone volenterose che si alternano; tante sarebbero sicuramente le richieste. Molti bambini hanno la tata e nessuno vieta che tutti insieme possano partecipare ad attività nuove e pratiche. Un’altra caratteristica dell’essere umano è quella di essere un individuo sociale, che conosce l’importanza delle regole dello stare insieme e della condivisione. Quale occasione migliore dell’estate perché sia possibile organizzare attività formative e solidali come esempio per i ragazzi che costituiscono il nostro futuro e la nostra eredità?

Un’altra importante caratteristica dell’uomo è quella di apprendere e di mantenere nel tempo ciò che risulta funzionale al mantenimento della specie umana: la disponibilità certamente permette a ciascun membro di essere sostenuto e di sopravvivere nei momenti di difficoltà. Buone vacanze!

13 giugno 2013

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