Docente precipita e muore in montagna




Enzo Marigonda, 69, esperto di psicologia dei consumi, è caduto da un sentiero del Monte Legnone, sopra Lecco

      Ha suscitato grande impressione a Trieste dove si è diffusa nelle ultime ore la notizia della tragica fine di Enzo Marigonda, 69 anni, psicologo dei consumi e della comunicazione, docente nelle Facoltà di Scienze della formazione e di psicologia dell’ateneo triestino. Marigonda è morto in un incidente di montagna dopo essere precipitato per 150 metri lungo il costone del Monte Legnone, in provincia di Lecco, dove stava facendo un’escursione assieme a un amico. Di origine istriana, Marigonda viveva da alcuni anni a Milano, ma era tornato a intensificare i suoi contatti con Trieste dove tornava spesso ultimamente dopo la morte prenatura della sorella, poi quella della mamma e infine quella tragica del padre scomparso nel rogo che cinque anni fa ha devastato un palazzo di via Gatteri, come ricordiamo a parte.

      La tragedia si è consumata tra la vetta del Legnone, che raggiunge i 2.609 metri, e il bivacco nella zona conosciuta come “Cà de Legn”, sotto il ripetitore dell’Enel. Marigonda e l’amico stavano scendendo dalla vetta atttraverso il sentiero che corre sulla cresta del monte. IL docente è scivolato in un tratto non particolarmente impegnativo, ma comunque a strapiombo e con alcuni pusnti esposti. Una distrazione, o forse un malore, gli hanno fatto perdere l’equilibrio, sebbene fosse ben equipaggiato ed esperto di montagna. L’amico ha dato l’allarme, ma per farlo è dovuto prima scendere per un tratto a valle perché nella zona della caduta il cellulare non prendeva. Inoltre ha perso il senso dell’orientamento, forse perché in preda al panico per la sorte di Enzo per cui ai coccorritori avrebbe indicato in un primo tempo il versante sbagliato della montagna. Per recuperare la salma è stato necessario l’intervento dell’elicottero.

      Enzo Marigonda aveva alle spalle una formazione filosofica e psicologica. Si era formato come ricercatore di marketing all’interno di aziende di prestigio mondiale, tra cui il Gruppo Unilever, la nestlè e la Mondadori. Era consulente di molte agenzie di pubblicità e istituti di ricerca tra cui la Doxa e la triestina Swg. Come psicologo e ricercatore si era occupato di un ampio ventaglio di settori: dalla pubblicità ai prodotti di largo consumo, dai beni strumentali ai media, dalla telefonia ai prodotti farmaceutici, dalla ricerca sociale all’editoria. Negli ultimi anni si era specializzato nelle ricerche qualitative on line sviluppando strumenti metodologici originali. Ha pubblicato numerosi articoli e saggi brevi su vari argomenti. La sua morte lascia nello sconforto soprattutto i tanti studenti, coleghi e amici che aveva a Trieste. TRa questi il professor Paolo Cendon, professore ordinario di Diritto privato all’università di Trieste che collaborava insieme a lui nella redazione di alcuni saggi per la rivista giuridica on line “Persona e danno”. La rivista è curata dallo stesso Cendon.


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