Disastri aerei e in mare, cresce l’ansia da viaggio

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Rischia di lasciare un segno psicologico, nelle persone e nel Paese, la serie di notizie negative legate alla sicurezza dei mezzi di spostamento, tutte concentrate nella giornata di ieri. Queste tragedie, infatti, aumentano l'ansia e la paura di viaggiare, quindi pesano sul senso di ottimismo che è una spinta fondamentale per la crescita a tutti i livelli. Lo spiega all'Adnkronos Salute lo psichiatra Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano.

"La propensione al viaggio - ricorda - è un elemento importante. E' infatti un indice dell'ottimismo dell'individuo e del Paese. Chi viaggia è in una condizione favorevole a conoscere, è curioso e aperto", dice l'esperto commentando i fatti drammatici su cui da ieri di concentrano i media: l'incendio del traghetto, la scomparsa dell'aereo in Indonesia, la morte della giovane italiana in Brasile, la collisione tra navi mercantili a Ravenna.

"Questa mitragliata di drammi legati al viaggio - aggiunge Mencacci - aumenta il senso di insicurezza, di incertezza e fragilità. Tutte condizioni che amplificano l'allerta e l' ansia nelle persone". E il fatto che tutto sia accaduto durante le feste, alla fine dell'anno, fa crescere il senso del dramma.

"La vicinanza della fine dell'anno porta tutti a fare bilanci - osserva ancora Mencacci - e questi fatti che aumentano il pessimismo avranno sicuramente un peso: in pratica, il bilancio sarà più negativo di quanto in realtà avrebbe potuto essere. Ciò si ripercuote su tutto. Aumenta il pessimismo e dunque si riduce la capacità di darsi da fare e cambiare".

Un mix davvero micidiale, conclude Mencacci, "insieme alle difficoltà economiche che permangono. Ogni cambiamento fa paura. Si preferisce rimanere in una situazione che si può controllare meglio, quindi niente viaggi fisici, ma anche staticità a tutti i livelli ".

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