Da Alessandria a Bogotà: 2600 metros más cerca de las estrellas

BOGOTA' - 2600 metros más cerca de las estrellas è il suo motto. Ed è effettivamente cosi: il cielo sembra più vicino, a tratti limpidissimo o con nuvole minacciose. Basta pochissimo perché il tempo cambi, si ribalti: dal sole equatoriale alla pioggia battente dettata da nuvoloni neri che circondano le montagne. Il paesaggio è incantevole!

Sono a Bogotà, capitale della Colombia (America Latina), per trascorrere un semestre nell’Universidad del Rosario, università privata in convenzione con l’Università di Bologna, dove sono iscritta e dove frequento il corso di Laurea Magistrale in Psicologia Clinica.
Sono approdata da qualche settimana in questa enorme città (la popolazione sfiora i sette milioni di abitanti) e già respiro l’aria della grande metropoli. Sapendo che fosse una grande capitale le mie aspettative si riferivano alle nostre grandi città come Roma, Milano o Torino. Ma ben presto mi sono accorta quanto sia diversa e inimmaginabile: si presenta colma di persone e di traffico, tanto che spostarsi da una parte all’altra della città richiede un tempo indefinibile, soprattutto nelle ore di punta. E’ così grande che è facilissimo perdersi e un terno al lotto trovare la direzione giusta per la propria meta.

Essendo una metropoli ed avendo problemi di sicurezza, Bogotà è spesso ricordata come città pericolosa. Ma ciò che mi ha colpito subito di questa città sono le persone. L’accoglienza dei colombiani è una qualità straordinaria che quasi non concepiamo in Europa. Nonostante la città sia pericolosa, i bogotani ci tengono che le persone stiano al sicuro e non accada loro nulla. Bastano poche parole e qualche sorriso per conquistare il loro cuore e la loro estrema gentilezza. Questi atteggiamenti li ho osservati in varie occasioni: dalla padrona della casa dove vivo in affitto, ai professori e compagni dell’università, alla gente per strada e sugli autobus. Questo mi ha fatto sentire facilmente a casa nonostante mi trovi dall’altra parte del mondo.
Nei supermercati vi sono commessi addetti a indirizzare i clienti che non trovano un determinato prodotto. La maggior parte delle volte che si risponde gracias a qualcuno che ci ha aiutati, la risposta è con mucho gusto: è evidente dai loro sorrisi che amano aiutare ed essere utili. E’ importante che le persone stiano bene, e lo si deduce anche dalla tipica frase di saluto “que esten bien” (che stiate bene).

È sorprendente la naturalezza che contraddistingue i dialoghi tra i colombiani: tra loro parlano come se fossero in famiglia anche non conoscendosi, hanno un modo di comunicare così schietto e amicale che sembra che si conoscano da una vita. I turni di parola e le espressioni facciali sono caratterizzati da confidenza e tranquillità.
Come dicevo le persone sono l’aspetto che per primo mi è saltato agli occhi; in particolare ho notato la contraddizione tra la loro estrema disponibilità nel dare indicazioni ed essere d’aiuto e la mancanza di sicurezza e l’alta criminalità. Secondo le interviste dei telegiornali, la gente si sente insicura principalmente in due luoghi: in strada e sugli autobus. Ed è proprio su questi ultimi che ci si sorprende per la forte contraddizione: chiedendo informazioni tutti si mobilitano per dare una risposta, per essere d’aiuto, ma d’altra parte è facile e comune essere derubati e vedere infranti i “confini personali”.

Il Transmilenio è il sistema di trasporto pubblico circolante a Bogotà, caratterizzato da lunghi autobus, sempre stracolmi di gente, per i quali spesso si deve fare la fila per entrarvi, dovendo aspettare anche i successivi. Anche con tutte le precauzioni, i ladri sul Transmilenio sono molto esperti. Una regola implicita che regna por la calle è non tenere il cellulare in mano, non telefonare per strada poiché il rischio di essere derubati è estremamente alto.
Infatti non è raro incontrare per strada i senza tetto, persone che vivono all'aperto, molti senza scarpe, mamme sedute sul ciglio della strada con intorno i loro bambini in condizioni disagiate, uomini coricati su prati (in alcuni casi il pensiero comune è sperare che stiano solo dormendo). Questo accade in tutte le grandi città, ma qui è tutto moltiplicato e forse c’è meno pudore per la povertà.

Queste osservazioni e riflessioni sono frutto di qualche settimana di permanenza. Pian piano avrò modo di scoprire e raccontare molti altri aspetti di questa bellissima città e di questa sorprendente nazione che mi sta portando tanta meraviglia.

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