Carlo Pruneti nominato Global Vice President della Sun Mon …

Il prof. Pruneti, docente di Psicologia Clinica del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, grazie anche ai suoi lavori di psicologia e psicopatologia transculturale, è stato infatti recentemente nominato Global Vice President della Sun Mon University in Korea.

L’università coreana vanta 12 corsi di laurea ed ha come scopo principale quello di preparare i giovani a tutte quelle professioni di aiuto sia morale che sanitario che giuridico per favorire le popolazioni più povere del mondo e la pace. L'università è infatti in primo piano insieme alla UPF (Universal Peace Federation), un organismo internazionale riconosciuto dall' ONU, per perseguire la pace secondo quel fondamentale principio ben illustrato dalla famosa frase di Einstein "Peace cannot be kept by force. It can only be achieved by understanding", (la pace non può essere ottenuta con la forza ma con la conoscenza).

Il professor Pruneti, già "ambasciatore di pace" della UPF, ha offerto il suo piccolo contributo in passato organizzando all'Università di Parma un Master di II livello di "Psicologia della Pace" che conta di ripresentare con gli auspici della UPF Italia e Europa nel prossimo anno accademico, per la preparazione post lauream di professionisti (Medici, Psicologi, Giuristi, ma anche Educatori, Infermieri, Laureati in Scienze Politiche e quant'altro) nel ruolo di "pace maker" ovvero con una caratterizzazione tale da poter essere impiegati nelle delegazioni internazionali per favorire la pace ancor prima che riportarla dove non c’è più. Questo accompagnato dal fornire poi anche importanti nozioni sulla salute psichica e fisica a livello transculturale in modo che, a fianco di una adeguata conoscenza, vi sia anche una possibilità di perseguire la propria migliore via per conservare l’equilibrio psicofisico dell’intero organismo ottimizzandone le risorse. Quest'ultimo ruolo sanitario ed educativo insieme, è più rivolto alle popolazioni e gruppi di persone che possono essere aiutate in loco ma anche favorendo, tramite aiuti internazionali, l’accrescimento del loro livello culturale medio anche facendo si che una parte di loro possa studiare e prepararsi all’estero, ad esempio, nell’area medico sanitaria.

Non tanto quindi un intervento “missionario” di conversione alle abitudini, non tutte sane, del mondo occidentale, quanto un’educazione nel senso etimologico del termine (ex ducère) ovvero trarre il meglio in termini globali da ciascun individuo e gruppo per il raggiungimento della migliore salute psicofisica e di un adeguato livello di benessere così come nelle direttive dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Questi infatti rappresentano, insieme ad un’adeguata conoscenza, imigliori deterrenti nei confronti delle lotte tra individui, popoli e della guerra.

La possibilità di interscambio di docenti e studenti sia con la università coreana e con altre sedi universitarie europee ed internazionali, potrà sicuramente rappresentare un importante contributo di conoscenza e esperienza anche per il nostro Ateneo.
 

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