Bugiarde o sincere: come accettarci e mantenere il giusto equilibrio

A cura di ALESSANDRO COZZOLINO, personal coach - www.alcoach.it

 

Chi di noi non ne ha mai detta una? Anche piccola, innocente e in buona fede? La bugia fa parte dell’essere umano e molto probabilmente sempre così sarà. Ma cosa sono le bugie? E perché le raccontiamo agli altri? E a noi stessi? Essenzialmente, la bugia (o menzogna, se preferite) è una difesa. Quando mentiamo, lo facciamo perché crediamo che se dicessimo la verità, non saremmo capite, sostenute, supportate dal nostro interlocutore per ciò che siamo davvero. Tendiamo pertanto a creare un personaggio che riteniamo sarà migliore della persona che veramente siamo e che conseguentemente otterremo un beneficio maggiore in termini di feedback di ritorno, di reazione da parte dell’altro.

 

NON MI FIDO DI ME

Inconsciamente, è un po’ come se il bugiardo in cuor suo dicesse: “Io non mi fido di me stesso, pertanto neanche gli altri potranno fidarsi di me”. Ed ecco che esplode la tendenza a raccontare frottole, ingigantire certi dettagli, trascurare altri particolari, modificare la verità, negarla, ignorarla, manipolarla e contraffarla. La bugia non ha sesso, non ha età: e gli adulti non sono poi così diversi dai bambini. Convinti di ottenere di meglio e di più edulcorando la vera realtà, iniziano spesso con l’alterare alcuni dettagli della verità per poi spesso arrivare addirittura a stravolgerla completamente, fino a negare l’evidenza o affermare il contrario.

Si può essere sempre sinceri? Assolutamente sì. Occorre però imparare ad accettare, accogliere e abbracciare la persona che siamo nella propria totalità, con i nostri limiti e difetti, pregi e qualità, trasformando gli errori in lezioni da apprendere e le paure in coraggio da mettere in pratica. Solo allora tutto ciò che si desidera diventa realizzabile e possibile da raggiungere, ottenere e conquistare, senza alcun bisogno di fingere. Non dico che è cosa semplice. Dico solo che ne vale la pena.

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