Azione e limiti per realizzare i nostri desideri

Azione e limiti per realizzare i nostri desideriLa letteratura spesso è interpretata come un qualche cosa di astratto e avulso dalla realtà che quotidianamente si vive; le opere degli autori classici sono visti – erroneamente – racconti filosofi senza alcuna concretezza.

Leggendo tra le pagine e analizzando a fondo quanto gli autori scrivono, però, possiamo comprendere concetti psicologici e antropologici mentali molto utili nella vita personale e professionale di ciascun individuo.
Un esempio di questa teoria è sottolineata dal Professore Alessandro Bertirotti che richiama l’attenzione sull’importanza dell’Azione messa in evidenza nel “ Faust” di Wolfgang Goethe.

Nel manuale di Psicologia generale di Anolli e Legrenzi (edito da Il Mulino, Bologna) a pag. 112 troviamo scritto: “In principio non era la Parola, né il Pensiero, né l’Energia. In principio era l’Azione, ha scritto Wolfgang Goethe nel Faust. Dopo, molto dopo, è venuto tutto il resto”.

Professore, ci aiui a contestualizzare meglio il significato che si vuole trasmettere.
Innanzitutto, è importante precisare qual è l’intento che Wolfgang Goethe esprime nel suo Faust, con il quale, in sostanza, manifesta l’idea di un essere umano in grado di raggiungere le supreme altezze della conoscenza, del sapere e della ragione con le proprie forze, procedendo in questo modo nella costruzione di una personale individualità. Anche se in questo desiderio si esprimono i limiti della coscienza e il tentativo di superarli, a costo di vendere la propria anima a Mefistofele, in esso risiede il più nobile atteggiamento umano verso il motivo della propria esistenza.

L’originalità, però, sta nel fatto di non punire l’uomo come avido di potere secondo quanto previsto dalla tradizione religioso-popolare dell’epoca.
Essattamente. Il Faust di Goethe affranca l’Uomo dal peccato di ingorda avidità di sapere, e non lo punisce come fosse un peccatore. In questo atteggiamento, nel quale risiede l’azione umana, il Signore stesso intravede la presenza di una scintilla divina, grazie alla quale Lui stesso non condannerà Faust, nonostante l’esercizio abusivo della Sapienza.

Un atteggiamento che anche oggi persiste nella natura umana?
Sì, esso è tipico dell’esistenza umana, oltre ogni tempo e luogo, come fosse qualche cosa che supera le contingenze della cultura e della storia, configurandosi invece come uno stato permanente della mente umana. Ecco perché la citazione iniziale trova una sua ragione di esistere, sia psicologicamente che antropologicamente: questa è l’umana condizione di vita della coscienza, ossia l’azione, il mutamento e il raggiungimento di uno scopo oltre ogni misura.

Quindi Faust, archetipo dell’uomo, è incapace di regolarsi?
Infatti, il Faust, raggiunto l’obiettivo, perde ogni senso della misura, diventando un dittatore universale, in grado di assoggettare tutti i principi della terra, oltre ad aver conquistato l’anima dei suoi sudditi. E la storia di questo mondo, nella sua declinazione umana, non è forse la costante e continua esperienza di questo desiderio che diventa atteggiamento politico, nazionale, sopranazionale e dunque mondiale? Direi di sì, sia pure a malincuore.

La perfezione è, dunque, un percorso ma non una meta. Come assumere la consapevolezza dei propri limiti senza perdersi?
Con l’utilizzo della Parola, del Pensiero e la consapevolezza circa l’Energia.
-La parola indica qualche cosa che evidenzia una parte della realtà, quella che sto nominando, eludendo ciò che non definisco;
- il pensiero esiste solo sotto forma di pensato, ossia quando viene rappresentato da un codice, un sistema di segni, segnali e simboli che lo rendono possibile e senza i quali non esisterebbe;
- l’energia non ci appartiene per nostra volontà, ma viene a noi sotto forma di natura e di destino, proprio perché nessuno di noi nasce volendolo, oppure decide il tempo storico nel quale esistere, oppure ancora quali genitori avere e in quale luogo del mondo crescere.

Se non avessimo nella nostra mente gli elementi appena descritti (la parola, il pensiero, l’energia ed il verbo) correremmo il rischio di crederci Dio, eliminando in noi la coscienza di essere uomini.
Ecco perché è fondamentale cercare di ricordarci che la partecipazione alla nostra umanità prevede la consapevolezza di partecipare anche alla storia dei nostri limiti, dei diversi tentativi per superarli, e dei fallimenti in questa vita di tutto ciò.
Eppure, senza tali costrutti mentali non saremmo quello che possiamo diventare, ossia non saremmo nelle condizioni di cambiare e pervenire alla realizzazione dei nostri desideri, seppure nell’ambito dei nostri limiti.

Marcella Sardo





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