Axel Braun, il re (italiano) delle pornoparodie

La pornoparodia di Guerre stellari (da Twitter)La pornoparodia di Guerre stellari (da Twitter)
La pornoparodia di Guerre stellari (da Twitter)

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Ha girato L’impero colpisce ancora, Peter Pan, Wonder Woman, Batman contro Superman, Avengers, Barbarella, Cenerentola, X-Men, La bella addormentata nel bosco, 24, L’uomo ragno, Capitan America, Thor, Iron Man, Superman, Spiderman, Ghostbusters, Elvis. E poi una lunga serie di film i cui titoli non sono riportabili su questo giornale. Axel Braun, 49 anni, nato a Roma con il nome di Alessandro Ferro ed emigrato negli Stati Uniti, laureato in Psicologia, parla cinque lingue ed è anche uno dei registi di film per adulti più quotati del mondo.

Axel Braun, il re (italiano) delle pornoparodie

Specializzato in pornoparodie

Ha appena sbancato i premi Oscar del porno a una cerimonia a Las Vegas (insieme con lui premiato anche un altro italiano, Rocco Siffredi), la sua specialità è girare parodie – per adulti – dei grandi kolossal hollywoodiani, con un budget significativo, effetti speciali, costumi identici a quelli dei film originali (sono parodie, dunque Braun è legalmente libero di fare ciò che vuole: il paradosso è che se i film non fossero parodie, le leggi sul diritto d’autore impedirebbero a un regista di fare qualunque riferimento a proprietà intellettuali delle major hollywoodiane).

Figlio d’arte

Braun è figlio d’arte: suo padre Lasse, scomparso di recente, è stato uno dei pionieri del cinema porno (veniva da una famiglia di diplomatici, cominciò a girare film per adulti nel 1962). Il successo di Axel – demolisce record di vendite e di premi vinti: agli Oscar del cinema «normale» è impensabile che un regista ne vinca quattro di fila come ha fatto Braun – ha rivoluzionato il porno che, spinto nell’angolo da Internet, sembrava destinato a essere fatto di riprese amatoriali (magari col telefonino), nessuna trama, nessuna forma di recitazione.

Un merito

Anche chi è appassionato di cinema ma non ama la pornografia non dovrebbe negare a Braun un riconoscimento: ha riportato un’idea di recitazione, la sceneggiatura, la cura dei costumi e delle scenografie in un genere che sembrava destinato alla più basica rappresentazione visiva dell’atto sessuale. Che abbia salvato il porno dalla bufera di Internet è da vedere; che abbia, indubbiamente con mezzi poco ortodossi, fatto vincere ancora una volta il cinema-cinema, fatto di narrazione per immagini di una storia raccontata in modo professionale, è indubbio. Ed è un merito che gli andrebbe riconosciuto, anche se si preferiscono di gran lunga le Guerre stellari di Lucas e Abrams a quelle, molto poco vestite, dell’italiano di successo all’estero Axel Braun.

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