CHIETI - "Abruzzesi per favore, non lasciateci da soli con i terroni".
La scritta campeggia a caratteri cubitali, da sabato, sulla provocatoria pagina Facebook "Psicologia a Chieti ancora a numero aperto per accogliere immigrati terroni".
L'esecutore è uno studente, si vocifera essere donna, che, stanco della presenza "ingombrante" dei compagni di studio provenienti dal Sud, ha deciso di lanciare in questo alquanto bizzarro e discutibile modo la seppur lecita proposta di rendere la facoltà a numero chiuso.
Naturalmente è bastato questo a dare il 'la', nel giro di poche ore, a una guerra dal vecchio stampo 'Nord contro Sud' e viceversa, nella fattispecie abruzzesi contro compagni di studio 'terroni', accusati di essere troppo "numerosi, schiamazzanti e imbarazzanti".
L'anti-meridionale ideatore della pagina definisce l'oggetto della sua disapprovazione non la mera provenienza degli iscritti "anche se - si legge - è evidente il ruolo del determinismo geografico nella vostra scarsità" ma il fatto che tali studenti si comportino da "terun, schiamazzanti e colorite creature imbarazzanti".
Non mancano video di scolaresche africane, critiche poco velate alla mentalità del Sud Italia, così come compaiono copiose accuse di "razzismo", "fascismo" e anche "nazismo", finite anche loro nel calderone studentesco, dove a un certo punto spunta anche l'inno della Padania e il link a un articolo di ieri di AbruzzoWeb rinominato provocatoriamente "Crisi idrica a Chieti: terroni rubano l'acqua".
Immancabile in questa bagarre la pagina di risposta, dal nome "Fieri di avere gli amici del Sud alla D'Annunzio", opera di una studentessa di psicologia. Ed è guerra aperta a colpi di 'like' sulle rispettive pagine e di pugni, almeno solo promessi per il momento.
Tra i "mi piace" della più pacata pagina di risposta, che risulta decisamente più gradita dagli utenti del noto social network, anche quello del sindaco di Chieti, Umberto Di Primio.