Allo sportello esodati c’è anche lo psicologo

Monza, 20 ottobre 2012 -  Quando una persona è in difficoltà non ha bisogno solo di un aiuto burocratico ma, spesso, anche di un supporto umano. Per questo l'Inca, il patronato della Cgil, ha deciso di affiancare uno psicologo (il servizio è cominciato il 15 ottobre) agli operatori dello sportello esodati. Gli esodati sono quelle persone «uscite» (più o meno volontariamente) dalla propria azienda, dopo una vita di lavoro, convinti di poter andare in pensione di lì a poco e che ora si trovano nella prospettiva di dover attendere anche 6 anni, senza lavoro e senza stipendio perché la riforma Fornero ha cambiato le carte in tavola innalzando l'età per la pensione.
«In questi mesi ai nostri sportelli sono arrivati centinaia di esodati in cerca di informazioni. Abbiamo anche organizzato assemblee nelle quali sono emerse una serie di situazioni diverse e complesse, ma anche e soprattutto tante storie personali di difficoltà e paura del futuro», spiega il direttore dell'Inca Brianza, Ezio Cigna che aggiunge: «Tante le persone che ai nostri sportelli hanno raccontato di non riuscire a dormire la notte e che da quando è scoppiato il "caso degli esodati" prendono medicinali per stare più tranquille e riuscire ad addormentarsi. Per questo abbiamo deciso che potesse essere utile affiancare uno psicologo ai nostri operatori».

Un progetto pensato e realizzato in collaborazione con il professor Luigi Ferrari, docente alla Facoltà di Psicologia all'Universita di Milano Bicocca. Il professor Ferrari svolgerà la funzione di supervisione del progetto, mentre allo sportello si alterneranno gli psicologi Gianluca Gabbrielli e Manuela Suriano. Se a livello nazionale si stima che gli esodati siano circa 400mila (anche se non esiste un numero ufficiale perchè, vista anche l'innumerevole casistica, l'Inps non è in possesso di dati certi) la Cgil Brianza ha valutato che in provincia siano, secondo il calcolo più attendibile, 3.000. Ma stime meno «prudenti» parlano di 5.000. In ogni caso, molti. «Solo una parte di questi saranno salvaguardati - spiega Cigna -. Le persone che arrivano con un alto carico di aspettative e la speranza, naturalmente, di sentirsi dire che sono fra i "salvaguardati". È evidente che quando la risposta è negativa il contraccolpo psicologico è pesantissimo».

Necessità di supporto psicologico che non serve solo per gli esodati. «Questa è "la nuova emergenza" ma questo tipo di sostegno è necessario anche per tanti giovani che, in questa situazione di crisi, perdono il posto di lavoro. In pochi anni le persone che si rivolgono ogni giorno ai nostri sportelli (una decina di operatori per 7-8 sportelli attivi in via Premuda 17, per conoscere gli orari www.cgilbrianza.it/inca) sono passate da 30 a 150. Il problema del lavoro che manca, del lavoro che si perde, diventa spesso rapidamente non solo un problema di carattere economico ma anche un problema di identità e di autostima, spesso causa di depressioni o comunque di disagio esplicito».

di Fabio Lombardi

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