A maggio la psicologia in aiuto di tutti

Negli ultimi anni sono aumentati in modo esponenziale i numeri del disagio psichico. Secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della Sanità in Italia ci sono 10 milioni di persone che soffrono di disturbi di natura psicologica e 5 milioni di depressi. Nel resto del mondo la situazione non è migliore e si stima che nel 2020 la depressione rappresenterà la seconda causa di morte e disabilità.
Per dare una risposta a questo crescente disagio psicologico fino alla fine del mese in Italia è stato organizzato il MIP (Maggio di Informazione Psicologica), la sesta edizione di un progetto promosso da Psycommunity - la comunità degli Psicologi on line - che vede da una parte una serie di seminari su problematiche diverse e dall’altra la possibilità di avere un colloquio gratuito dagli psicologi aderenti all’iniziativa. A spiegare meglio la manifestazione è la dott.ssa Silvia Di Paola, psicologa torinese che sin dall’esordio fa parte del progetto MIP.

Dottoressa qual è l’obiettivo del progetto?
«MIP nasce con l’obiettivo di sfatare il pregiudizio sugli psicologi che sono considerati i “medici dei matti”. Lo psicologo possiede invece una preparazione professionale specifica per aiutare le persone a esaminare a fondo le proprie vicende personali e a potenziare le proprie risorse».

Il motto dell’edizione 2013 è “Non c’è salute senza salute mentale”.
«Sì, il motto vuole indicare che mantenere un buono stato psicofisico è la diretta conseguenza di un rapporto equilibrato sia con i bisogni del corpo sia con quelli della mente. L’aiuto di uno psicologo permette di individuare “cosa non funziona” e offre degli strumenti per migliorare la qualità della vita».

In base alla sua esperienza, quali sono le problematiche che colpiscono maggiormente i giovani?
«I ragazzi fra i 18 e i 25 anni vivono con disagio e sofferenza perché sono alla ricerca di una propria identità individuale e sociale. Molti soffrono perché non riescono a trovare la propria indipendenza lavorativa ed economica e manifestano depressione, attacchi di panico, anoressia, bulimia, disturbi lievi di personalità e comportamenti nevrotici».

Quali sono le criticità del suo lavoro?
«Chi viene dallo psicologo pensa che basti una sola seduta per risolvere i problemi. Purtroppo non è così, non è facile e ci vuole tempo. Lo psicologo non ha la bacchetta magica ma lentamente disinfetta e rimargina le ferite dell’anima».

Cosa pensate di questa iniziativa?

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