World Masters Games: Cosa pensano e cosa provano i Master …

Torino World Masters GamesRiccardo Penna, torinese, classe 1957, partecipa ai giochi nelle discipline del Golf e del Triathlon. Ma non solo. E’ anche Master Trainer in P.N.L. Docente specialistico al corso di perfezionamento in Psicologia dello Sport. Come Coach è interessato da sempre ai meccanismi mentali dei campioni, in ottica di aiutarli, attraverso il coaching, a raggiungere la massima performance sportiva. Ci siamo rivolti a lui per conoscere meglio il profilo dell’atleta veterano da un punto di vista psicologico, per capire cosa spinge uno sportivo a voler competere e a voler raggiungere il massimo a qualunque età.

Generalizzare è improprio, ma, simbolicamente, che valore ha per un Master prepararsi e competere in una manifestazione come i WMG?

«L’età è quella che pensi che sia. Si è vecchi quanto si pensa di esserlo». Questa citazione riportata nel mio libro Respirare con la Mente sintetizza sostanzialmente lo spirito dei WMG. Seguo atleti di ogni età anche over 50 e posso assicurarvi che è lo spirito di partecipazione ciò che accomuna queste persone. Si tratta nel possedere nel corpo e nella mente degli obiettivi, nella vita nel lavoro e nello sport. Non si tratta solo di allenarsi, si tratta di fare delle performance e giudicarne il risultato cercando di migliorarsi sempre. Non accontentarsi di fare da spettatori, ma avere un ruolo attivo nel proprio destino, mentre tutto quanto intorno a loro fa di tutto forse per scoraggiarli per relegarli alla classica vita dei pensionati.Eppure, un nuotatore settantenne sportivo praticante può raggiungere la stessa forza e vitalità di un uomo di quarantacinque anni “normale” guadagnando 25 anni di vita! Essere forever young vi sembra poco ?

Mente sana in un corpo sano. Questo senz’altro, ma perché praticare sport con lo spirito di un agonista nonostante si tratti di una passione senza ormai più risvolti pratici, mi riferisco soprattutto agli ex atleti olimpici? 

Ho visto piloti di Formula 1 ”ammazzarsi ” per vincere una partita di pallone! E’ proprio questo lo spirito. E’ la determinazione che appartiene a queste persone. Dare il massimo senza risparmiarsi, che sia per un’esibizione, o per beneficenza, o per senso ludico,  a questo tipo di persone non piace fare tanto per fare e senza impegno. Ci si riesce a divertire solo dando il massimo e abbassando progressivamente l’ansia da prestazione con la quale hanno convissuto per anni nella loro disciplina, non dimentichiamo, poi, le “variabili campo”, ogni volta sarà diversa dall’altra, in ogni gara sorgerà qualche imprevisto da gestire, che renderà ancora più stimolante la sfida con se stessi .

Quanto conta l’esperienza? E che differenza c’è tra esperienza e preparazione mentale?

Non possiamo disgiungere le due cose, esperienza e mental training. Una performance d’eccellenza è la somma di % dettate dal nostro fisico , dalla preparazione tecnica, psicologica e caratteriale. Un fattore non può sostituire o compensare l’altro. Per esempio mi ritrovo a seguire degli atleti WMG nel golf dove la componente mentale direi che rappresenta almeno il 90 % della performance. Nonostante queste persone giochino da parecchio tempo quando non riescono a capitalizzare in campo il loro impegno nel fare score, comprendono di non avere acquisito nel tempo la consapevolezza sulle loro emozioni e stati d’animo che influiscono sulla loro prestazione. La gestione del proprio Ego fa si che si sentano o felici od umiliati rispetto al risultato conseguito. Convivono su di loro gioia o disprezzo purtroppo per se stessi!

La qualità del tempo investito per raggiungere gli obiettivi è la componente che distingue i vincenti dai perdenti: per essere un campione ” senza tempo” bisogna “aver testa” e destinare quel tempo a comprendere e gestire le proprie emozioni nei momenti decisivi, anche per gestire al meglio le difficoltà della vita di tutti i giorni!

.. perché non è mai finita l ‘età giusta per cominciare !

 

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