Vulnerabilità: imparare a non prendersela

Con la consulenza del dottor Giandomenico Bagatin, psicoterapeuta.

 

La mossa ideale quando siamo messe in difficoltà è riuscire a giocare con il disagio rispondendo con una battuta di spirito o cercando di rimanere “fredde” di fronte alla provocazione. A volte, bastano una mini-distensione yoga o qualche respiro profondo per recuperare la calma. La miglior difesa in situazioni che ci mettono in difficoltà, comunque, è l’autoironia: si ripensa all’elemento-disagio, lo si ripete o addirittura lo si esagera usando mentalmente un tono di voce più alto. Se non riusciamo a sorridere di noi stesse e delle nostre paure possiamo rispondere alla provocazione con un’altra battutina spiritosa o immaginando di fare le boccacce a chi ci sta facendo del male.

 

Imparare a sorridere

Per affrontare le situazioni più difficili con maggior leggerezza d’animo un’altra risorsa utile, e non scontata, è la capacità di sorridere. Non è un’impresa imparare a farlo. Bastano senso dell’osservazione e un po’ di fantasia. A volte, possiamo trasformare un’atmosfera carica di tensione in ufficio o tra amici in un momento divertente con una banale frase che rompe il ghiaccio: “cari se andiamo avanti ci conviene emigrare!”. Attenzione, però: non bisogna diventare spiritosi e divertenti a ogni costo. Tutt’altro. Bisogna cercare, ogni tanto, paragoni opportuni, parole ironiche per evidenziare il ridicolo di tante azioni o discorsi.

 

Cerca l’umorismo vicino a te

Se ci si accorge che la propria tendenza a drammatizzare dipende dal fatto che non si possiede questa forza interiore si può fare molto per conquistarla. Ad esempio, imparando a esprimere di più quello che si desidera, senza vergogna. Oppure cercando spunti umoristici vicini a noi. Esempio: nel nostro nome e cognome o in quello del nostro partner si nascondono infiniti altri nomi e cognomi di sesso diverso dal nostro, stranieri, esotici, nobiliari. A volte vi si celano frasi, motti persino ammonimenti che possono letteralmente farci morire dal ridere! Leonardo Spina può diventare un roboante Don Nilo Espara, un incrocio fra Zorro, Tex Willer e un boss! Si possono anche creare assonanze, ricerche di nuovi significati, divisioni di parole per incoraggiare le risate. Esempio: cos’è un cavillo di troia? Un espediente legale atto a portare scompiglio nel campo avverso. Cos’è una sci-arpa? Uno strumento musicale sulla neve.

 

Le critiche sono positive

Infine, ricordiamo che una critica o una battuta possono essere utili per riflettere su noi stesse e cogliere aspetti del nostro carattere su cui non ci eravamo mai soffermate. Occorre dunque ringraziare chi ci critica per l’interesse che in qualche modo mostra nei nostri confronti. Se poi, dopo aver ben pensato, la critica ci appare inutile o fuori luogo non dobbiamo far altro che metterla da parte e dimenticarla. Questo non significa assumere un atteggiamento rinunciatario, ma indirizzare le proprie risorse ed energie in aree che possono dare maggiori soddisfazioni anziché piangersi addosso.

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