Violetta-Lovers

Quanto sareste disposti a pagare un biglietto di ingresso ad un concerto intitolato “Violetta?”. Alcuni di voi probabilmente non sanno proprio di cosa sto parlando, altri magari conoscono già il fenomeno che spopola tra le teenager, molti quasi certamente rimarranno stupiti se dico che c’è chi sta arrivando a pagare persino 230 euro per compiacere figlie, nipotine, amichette e farle assistere all’evento attualmente in giro nei vari palasport d’Italia. 

In arte si chiama Violetta ma nella realtà è Martina Stoessel ed è una ragazza di 16 anni protagonista di una serie televisiva lanciata da Disney Channel che ha letteralmente travolto e catturato l’attenzione di milioni di ragazzine di tutto il mondo di età compresa tra i 6 ai 15 anni circa. 

Violetta è una adolescente carina, dalla faccia pulita, brava. Vive a Buenos Aires e la sua vita è costellata di amicizie, primi innamoramenti, intrighi, delusioni, gioie e tradimenti, ma soprattutto di tanta passione per il canto e il ballo. Questo sembra già essere il primo punto a favore del suo successo mondiale: cantare e ballare rappresentano proprio un bel modo di passare il tempo che attira molte ragazzine. E probabilmente chi è a contatto con “bambine” appartenenti a quella fascia di età conoscerà bene la loro concitazione nel muoversi a ritmo di brani esclusivamente in lingua spagnola! Ed ecco che, grazie a questa “telenovela per teenager”, si continua ancora ad innamorarsi di un sogno: diventare ciò che si vorrebbe essere (attività più che normale durante la preadolescenza e l’adolescenza). 

Grazie al giusto mix di musica, danza, studio, impegno, dedizione insieme a primi batticuori, incomprensioni tra amiche, innocenti bugie agli adulti si spiega quel morboso e anche un po’ fisiologico processo di identificazione con Violetta da parte delle nostre ragazzine.

Il telefilm, infatti, mette in luce non solo numerose dinamiche relazionali ma anche profonde dinamiche interne della protagonista. Violetta è molto determinata a dare il meglio di sé, arriva ad avere veri e propri blocchi prima di un esame o di una prova importante, minacciando così la propria autostima e l’esito della performance. «E’ un tratto comune a molte bambine tra i 12 e i 15 anni, che rivedono nel personaggio loro stesse: in classe, dove magari sono le più brave, si bloccano per troppa ansia di controllo o per un eccesso di perfezionismo ma, come Violetta, sono anche le prime a rendersene conto. Sono più introspettive, sanno auto-analizzarsi meglio e sanno chiedere aiuto per superare gli ostacoli», spiega Alessandro Bartoletti, psicologo attento al mondo giovanile. Un telefilm, insomma, che attira per la capacità che ha di far rispecchiare in sé la vita delle adolescenti che lo seguono. Adolescenti che si innamorano, che sognano, che aspirano al raggiungimento del successo, che colgono i primi batticuori, che scoprono la malizia, che sperimentano l’amarezza delle sconfitte, che sentono la difficoltà di esprimere le proprie emozioni liberamente, che vivono i conflitti con gli adulti e convivono con il dolore per delle perdite. L’importante, come in ogni processo di identificazione con un “mito televisivo”, è non eccedere fino a confondere realtà e fantasia

Arrivereste adesso a pagare 230 euro un biglietto per Violetta in concerto? Voi forse no, ma chiedete alle vostre figlie, nipoti, alunne se lo farebbero! In fondo se in tutti i palasport si registra il ”tutto esaurito” forse questa baby diva sta battendo la crisi!?

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