VIA DEI SABELLI E LA MIOPIA DELLA REGIONE

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Corriere della Sera

L' ISTITUTO DI BOLLEA

Q uando a Roma si dice che un bambino deve essere portato in via dei Sabelli ci si riferisce all' Istituto di Neuropsichiatria infantile, che da più di 40 anni svolge la sua attività nel quartiere di San Lorenzo. L' Istituto infatti fu inaugurato nel 1967 da Giovanni Bollea, il pioniere italiano della Neuropsichiatria infantile. E fu un Istituto di avanguardia: laboratori per riconoscere precocemente i disturbi metabolici che possono provocare un' insufficienza mentale, sezioni di riabilitazione per aiutare i bambini che hanno avuto una sofferenza cerebrale durante il parto, sezioni per la psicoterapia per aiutare i bambini con difficoltà psicologiche, ma anche per sostenere i genitori e poi reparti di ricovero per adolescenti con gravi disturbi psichici come le psicosi, evitando che finissero nei reparti psichiatrici per adulti dove si sarebbero trovati in grave difficoltà. La consistenza delle attività cliniche dell' Istituto, più di 5000 visite ambulatoriali e 900 ricoveri l' anno, testimonia il ruolo di eccellenza dell' Istituto non solo nel territorio romano ma anche nel centro sud. Purtroppo ormai da tempo l' Istituto si sta confrontando con i tagli della sanità a livello regionale, che se impongono necessarie razionalizzazioni delle attività e dei costi, allo stesso tempo pregiudicano gravemente il suo futuro. In termini di razionalizzazione si è proposto recentemente di creare un Centro Studi Giovanni Bollea in modo da far convergere le iniziative di ricerca dell' Istituto e dei Dipartimenti di psicologia creando collaborazioni e interazioni che si estendano anche all' ambito clinico e alla didattica. Questo ridimensionamento delle attività dell' Istituto si colloca in una riduzione più generale dei servizi per l' infanzia e l' adolescenza, valga per tutti la chiusura del Centro «Raggio Verde», che dimostra la miopia delle scelte regionali non solo in termini umani ma anche economici. Come è stato dimostrato da studi economici, come quelli del Nobel per l' economia Heckman, investire nei primi anni di vita comporta un ritorno economico di 4 dollari per ogni dollaro investito. Infatti intervenire precocemente significa sfruttare la maggiore plasticità psicologica e cerebrale dei bambini ed ottenere maggiori e più duraturi risultati che evitano costosi interventi successivi, come insegnanti di sostegno a scuola, lunghe terapie e riabilitazioni, comportamenti a rischio e poi la grande sofferenza personale dei bambini e delle famiglie. Giovanni Bollea, che purtroppo non è più con noi, avrebbe confermato che questa è l' unica strada percorribile. RIPRODUZIONE RISERVATA

Ammaniti Massimo

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(17 marzo 2012) - Corriere della Sera

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