Usa, Macchè crisi: a New York cresce l’ostentazione del lusso

NEW YORK - La crisi economica non sembra affliggere particolarmente i newyorkesi: nella Grande Mela, anzi, i profitti dei negozi di lusso sono aumentati negli ultimi anni. A dirlo è un articolo intitolato 'La crescita del consumismo durante la recessione', pubblicato oggi sul 'Giornale della Psicologia del Consumatore' da Joseph C. Nunes, professore di marketing all'University of Southern California.Nunes ha analizzato i dati delle vendite dei marchi di lusso come Louis Vuitton e Gucci prima, durante e dopo la crisi finanziaria del 2008. "Lasciando da parte le conclusioni scontate e grossolane a cui era giunta la stampa, quello che ho potuto registrare personalmente è che invece di un ritorno alla frugalità, la tendenza a New York è stata completamente inversa: è aumentato il bisogno di ostentazione", afferma Nunes."Possiamo dividere i ricchi newyorkesi in due categorie: i 'patrizi' e i 'parvenu'" - ha continuato il professor Nunes - "Con 'patrizi' intendo i ricchi da almeno tre generazioni, e con 'parvenus' i nuovi ricchi. I 'parvenu' sentono la neccessità di affermare aggressivamente il proprio status sociale, attraverso l'ostentazione di prodotti di marca e di tutto ciò che contiene un logo famoso o un simbolo lussuoso."Le grandi firme di moda hanno capito di dover puntare a questo tipo di consumatori, rispondendo ai loro desideri: sono aumentate le dimensioni dei loghi sui prodotti, e con loro anche i prezzi, ma questo non ha avuto alcuna ripercussione sulle vendite, che sono anzi aumentate.


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